LA DENUNCIA DI ECCHR ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE PER SALVINI, MINNITI, MOGHERINI

Diversi esponenti politici europei – tra cui i tre italiani Matteo Salvini, Marco Minniti e Federica Mogherini – sono stati denunciati alla Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja da una ong per l’accordo (più volte aggiornato e prorogato) siglato con la Libia sul fronte migranti. L’accusa è quella di “crimini contro l’umanità” con svariati politici tra Italia, Malta ed Europa che vengono ritenuti colpevoli per aver condannato i migranti alla detenzione (con torture e sevizie) nei campi-lager sul suolo libico. La ong che ha sporto denuncia alla Corte dell’Aja è la European Center for Constitutional and Human Rights (ECCHR) e chiede ai giudici europei di indagare per «crimini contro l’umanità nei confronti di migranti e rifugiati, intercettati in mare e sistematicamente riportati in Libia dove sono sottoposti a detenzione sistematica». L’accusa portata avanti dalla ong europea è tutta quella serie di accordi siglati con il Governo della Libia per rafforzare la Guardia Costiera libica nel Mediterraneo nella «piena consapevolezza della fine che avrebbero fatto i migranti raccolti in mare e riportati in Libia».



La lista di indagati dalla Corte Penale Internazionale è molto lunga e vede tra gli altri gli ex Ministri dell’Interno italiani – Marco Minniti e Matteo Salvini – l’ex Alto Rappresentante per dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini, l’ex direttore esecutivo di Frontex – Fabrice Leggeri – l’attuale e l’ex Primo Ministro di Malta – Robert Abela e Joseph Muscat – e pure diversi membri del Centro dinamento del Soccorso Marittimo italiano e maltese e funzionari di Eunavfors Med e del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae). L’ong che raggruppa diversi giuristi con sede a Berlino, ha messo a punto un dossier assieme ad un’altra organizzazione come Sea Watch nel quale chiede all’Aja di indagare «sulla responsabilità penale individuale di funzionari di alto livello degli Stati membri dell’Ue e delle agenzie dell’Ue in merito a molteplici e gravi privazioni della libertà personale, risultanti da operazioni di intercettazione in mare tra il 2018 e il 2021».



ACCORDO CON LA LIBIA SUI MIGRANTI: PERCHÈ SONO STATI DENUNCIATI SALVINI, MOGHERINI E MINNITI

Sentita dall’AGI, l’avvocato e docente esperto di diritti umani Chantal Meloni – già consulente di ECCHR e nel passato con collaborazioni alla Corte Penale Internazionale – ha sottolineato come il punto della denuncia contro Minniti, Salvini, Mogherini e tutti gli altri citati dalla ong, è quella di far luce «sul sistema delle intercettazioni in mare dei migranti e sulla esternalizzazione della gestione dei flussi messa in atto dall’Ue affidandola alla cosiddetta Guardia costiera libica, fornendo finanziamenti, motovedette, attrezzature e formazione, nonchè partecipando direttamente a singole operazioni di intercettazione in mare, ad esempio fornendo informazioni sulla posizione delle imbarcazioni in pericolo». La stessa Meloni – professoressa di diritto penale internazionale alla Statale di Milano – a “LaRepubblica” racconta di aver lavorato con la ong su 12 episodi di intercettazioni di migranti in mare tra il 2018 e il 2021, «sono stati ricostruiti e documentati nel dettaglio e che dimostrano la violazione gravissima di molte leggi internazionali. Ma oltre che sui singoli casi ci siamo concentrati sul contesto nel quale tali operazioni avvengono, che abbiamo ricostruito come un vero e proprio sistema criminoso».



In quel documento emergono le condizioni indegne a cui sono sottoposti i rifugiati all’interno dei centri di detenzione in Libia: «sistema di torture, abusi e violenze che vige nei centri per i migranti». Oltre alla denuncia contro i libici per crimini contro l’umanità, la ong ECCHR questa volta punta a responsabilità più in ambito europeo, «abbiamo cercato di dimostrare che ci sono responsabilità europee nel drammatico destino dei migranti che vengono raccolti in mare dalla Guardia costiera libica». L’organizzazione umanitaria chiede in primo luogo che si cessi ogni politica di finanziamento europeo verso la Libia sul fronte migranti, ma chiede anche che sia data vita a «un’operazione Sar europea a carattere civile, non militare, finanziata e coordinata dagli Stati membri, che operi in tutta l’area del Mediterraneo nel rispetto del diritto marittimo e dei diritti umani e che adempia al dovere di prestare assistenza alle persone in difficoltà e di sbarcarle in un luogo sicuro», si legge nella lunga nota di ECCHR. Nelle indagini emesse nel dossier oggi presentato alla Corte Penale vi sarebbero anche «informazioni e prove, tratte da dati disponibili pubblicamente e da materiale direttamente proveniente da organizzazioni di soccorso in mare, che indicano la presunta responsabilità penale di specifici individui, in particolare di funzionari di alto livello degli Stati membri e delle agenzie dell’Ue. Questi individui avrebbero agito sulla base di un piano comune che ha comportato la commissione dei crimini in questione, e sono quindi indicati come co-autori ai sensi dell’articolo 25 dello Statuto di Roma». Come spiega Andreas Schuller, direttore responsabile del programma Crimini internazionali dell’Ecchr, «Le responsabilità penali non riguardano Stati o istituzioni, ma direttamente i politici. Queste persone, legate da un accordo, hanno disegnato un sistema di respingimenti che si è basato su un rafforzamento della Guardia costiera libica, ben sapendo cosa succede in Libia».