MIGRANTI, VIMINALE CONFERMA: “CONTATTI TRA ONG E SCAFISTI”

«Ci interessa che si arrivi ad un porto sicuro e non solo vicino: occorre garantire il massimo alle persone che arrivano provate. La Procura di Trapani dimostra che ci sono contatti tra Ong e scafisti»: lo ha detto ieri a “Omnibus” la sottosegretario al Ministero degli Interni Wanda Ferro (FdI) in merito al presunto scandalo rivelato ieri da “La Verità” dei contatti e accordi avvenuti tra alcune Ong e gli scafisti libanesi in passato. Nel processo in corso a Trapani infatti, a carico di alcuni “trasportatori” di migranti, emergono dettagli inquietanti: la Ong Jugend Rettet avrebbe contattato direttamente gli scafisti per poter inscenare finti salvataggi ad opera della nave Iuventa. Non solo, un dirigente di Save the Children citato negli atti dell’accusa, avrebbe avvisato i “complici”: «Chiudiamo quella chat, è una prova».



Non solo, sarebbero stati almeno 4 i contatti tra organizzazioni umanitarie e scafisti, stando a quanto annotato dagli investigatori di Trapani: «Sia il comandante, sia il primo ufficiale di coperta, sia il team leader della Ong erano a conoscenza della presenza di trafficanti durante il salvataggio e si attivavano durante le fasi del trasbordo dei migranti a smontare il motore». Secondo la n. 2 del Viminale dunque, tali notizie in arrivo dal processo di Trapani potrebbero raccontare di un “uso” sovente nei rapporti tra certe Ong e i “pescatori di motori” (come venivano chiamati gli scafisti nelle intercettazioni rivelate, ndr). «Vogliamo intervenire nei Paesi di partenza per evitare il contatto possibile tra Ong e scafisti, per evitare di incentivare l’arrivo di persone che poi non sempre possono trovare accoglienza rispetto al tema carente dell’Europa su ridistribuzione e ricollocamenti», sottolinea la sottosegretario Ferro.



SCONTRO VIMINALE-ONG SUI MIGRANTI: “NON SIAMO COME TAXI, SIAMO AMBULANZE”

«Calabria e Sicilia sono al collasso, al di là delle parti politiche: l’emergenza migranti è molto grave in quelle zone, 3673 migranti arrivati solo nei primi 9 giorni del 2023», ribadisce Ferro al programma di La7 riportando l’intenzione di un “cambio di rotta” deciso da parte del Governo, anche sul fronte delle interlocuzioni con l’Europa (da cui l’incontro pare fruttuoso avvenuto tra la Premier Meloni e la Presidente della Commissione Ue Von der Leyen). Secondo la sottosegretario al Viminale, «Le imbarcazioni delle Ong sono sicure e possono affrontare le ore in più di viaggio in altri porti per lo sbarco: del resto quando si potevano fare i soccorsi multipli passavano intere settimane in mare dopo i naufragi. Serve un cambio di rotta rispetto a numeri e previsioni allarmanti: oltre a Ong noi abbiamo Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Marina Militare».



Non è affatto d’accordo sempre ad “Omnibus” il portavoce di SOS-Mediterranée, Francesco Creazzo, che infatti polemizza con la rappresentante del Governo: «Non capisco cosa si vuole insinuare: ci sono delle persone in pericolo in mare. Un’ambulanza come noi non va nei posti più sicuri, va dove c’è il pericolo. A noi interessa solo il soccorso in mare, cosa avviene a monte sul tema dell’immigrazione non ci riguarda». Risposta netta arriva da Wanda Ferro che al rappresentante della Ong replica, «I controlli sulla Tunisia dove sono stati bloccati migranti che stavano lasciando il Paese, credo che gli scafisti si sentano incentivati dalle Ong: parlo di persone che pagano fior fior di denaro per farsi poi trasportare. Parlo dei “taxi” che caricano migranti dopo che gli scafisti li fanno salpare dal Nord Africa».