Il Canada dichiara “guerra” ai colossi del web come Meta con l’Online News Act, che dovrebbe entrare in vigore tra sei mesi imponendo l’obbligo per i colossi tecnologici di pagare per la pubblicazione di notizie da fonti giornalistiche. L’obiettivo è, infatti, quello di costringere i giganti digitali a compensare gli editori di notizie per l’uso dei loro contenuti, risolvendo lo «squilibrio» tra le piattaforme tecnologiche e le testate giornalistiche canadesi e consentendo loro di stipulare «accordi commerciali equi» senza bisogno dell’intervento del governo. In assenza di un accordo volontario, le aziende giornalistiche possono avviare un processo di contrattazione obbligatoria e rivolgersi a una commissione arbitrale della Commissione canadese per le radiotelevisioni e le telecomunicazioni (CRTC) per ottenere una decisione vincolante. Secondo il governo canadese, dal 2008 sono stati chiusi più di 470 centri di media in Canada e, nello stesso periodo, è scomparso almeno un terzo dei posti di lavoro nel giornalismo canadese. Il compenso che gli editori di notizie ottengono da questi giganti digitali deve essere usato, in gran parte, per finanziare la creazione di nuovi contenuti per proteggere la «sostenibilità dell’ecosistema giornalistico canadese», ha dichiarato il governo.
Il disegno di legge Online News Act ricalca una legge simile in Australia, il Paese che per primo ha obbligato le aziende digitali a pagare per l’uso dei contenuti giornalistici. Secondo la Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori, da quando la legge è stata promulgata l’anno scorso sono stati pagati più di 190 milioni di dollari alle aziende australiane del settore dei media, ma i grandi vincitori sono stati i media tradizionali e quelli più grandi. Infatti, a tal proposito Michael Geist, professore di diritto all’Università di Ottawa ed esperto in regolamenti che disciplinano Internet e il commercio elettronico, ha dichiarato che questi sforzi potrebbero ritorcersi contro. «Danneggerà in modo sproporzionato i media più piccoli e indipendenti e lascerà il campo a fonti di qualità inferiore. La cosa peggiore è che era totalmente prevedibile ed evitabile», ha dichiarato al New York Times.
META CONTRO ONLINE NEWS ACT: VIA NOTIZIE DA FACEBOOK E INSTAGRAM
Meta Platforms, la società che possiede social media come Facebook e Instagram, vuole bloccare l’accesso ai link di notizie a tutti gli utenti canadesi, in risposta all’approvazione della legge. «Oggi confermiamo che la disponibilità delle notizie su Facebook e Instagram sarà terminata per tutti gli utenti in Canada prima che l’Online News Act entri in vigore», ha annunciato Meta in una nota, confermando quanto minacciato da settimane. La legge fissa delle regole per costringere piattaforme come Facebook a negoziare accordi commerciali e pagare gli editori di notizie per i loro contenuti, dopo le lamentele dell’industria dei media canadese, che chiedeva una regolamentazione più severa delle società tecnologiche per impedire loro di spingere le società di notizie lontane dal mercato della pubblicità online.
Ora che il disegno di legge ha ricevuto il via libera, il Dipartimento del Patrimonio canadese redigerà dei regolamenti che specificheranno l’applicazione della legge e forniranno indicazioni sulla sua attuazione. Le Big Tech statunitensi si sono sempre opposte, definendo le proposte insostenibili per le loro attività. Meta sostiene che le notizie non abbiano alcun valore economico per l’azienda, perché gran parte degli utenti non usa le sue piattaforme per leggere notizie.
TRUDEAU CONTRO META “TATTICHE DI BULLISMO”
«Una stampa libera e indipendente è fondamentale per la nostra democrazia. La legge livella il campo di gioco mettendo sotto controllo il potere delle big tech e assicurando che anche le nostre più piccole imprese giornalistiche possano beneficiare di questo regime e ricevere un giusto compenso per il loro lavoro», ha dichiarato il ministro del éatrimonio canadese Pablo Rodriguez in un comunicato. In un’altra dichiarazione, in risposta alla reazione di Meta di vietare i contenuti giornalistici agli utenti canadesi su Facebook e Instagram, il ministro ha precisato che la società di Mark Zuckerberg attualmente non ha alcun obbligo ai sensi della legge e che il governo federale si impegnerà in un «processo di regolamentazione e implementazione» dopo l’approvazione dell’Online News Act in Canada.
«Se il governo non è in grado di difendere i canadesi dai giganti tecnologici, chi lo farà?». Un suo portavoce ha confermato che ci sono stati incontri con Facebook in settimana e che c’è la disponibilità a discutere ulteriormente con le piattaforme. Ma Meta nel frattempo ha condotto dei test per porre fine all’accesso alle notizie, ancora in corso. Un’iniziativa che ha spinto il primo ministro canadese Justin Trudeau a dichiarare: «Il fatto che questi giganti di Internet preferiscano tagliare l’accesso dei canadesi alle notizie locali piuttosto che pagare la loro giusta quota è un problema reale, e ora stanno ricorrendo a tattiche di bullismo per cercare di ottenere la loro strada. Non funzionerà».