Come abbiamo visto il fisco italiano ha una strana mentalità: non è (solo) obbligatorio aprire la partita IVA se guadagni/fatturi più di 5 mila euro all’anno, ma anche se pur fatturando meno, svolgi un’attività regolare.

Onlyfans diventa “un lavoro”: cos’è e quali differenze ci sono con Facebook?

In realtà il confine tra regolarità dell’attività svolta e occasionalità è labile trattandosi di “professioni libere” e, stando a quanto serpeggia nel web, raramente le persone aprono una partita Iva se guadagnano occasionalmente da internet tenendosi sotto ad una certa cifra.



Oggi però si sente sempre più spesso di ragazzi e ragazze che guadagnano attraverso una presunta attività lavorativa che svolgono su un social network su cui è possibile intrattenere adulti.

Precisamente il social in questione è OnlyFans e non va confuso con la trasmissione comica in onda su Nove. Il social network che è in realtà un sito per intrattenimento per adulti in maschera, consente di guadagnare dei compensi per chiunque voglia vedere o condividere un video o una foto. In un qualche modo il social che in breve tempo ha guadagnato oltre 90 milioni di iscritti è il nuovo boom del 2023 che sta facendo dirottare vere e proprie masse da un social all’altro.



I numeri di Onlyfans fanno rabbrividire Facebook che, al contrario, perde sempre più iscritti. Ma le differenze tra i due social si esprimono in termini di libertà e guadagni.

Se infatti Facebook non consente di guadagnare soldi nemmeno con la gestione delle pagine Facebook con centinaia di migliaia di iscritti, OnlyFans consente di guadagnare molti soldi anche soltanto condividendo delle foto. E proprio i contenuti delle foto fanno la differenza, sia in termini di guadagno sia in termini di libertà. Come sappiamo i contenuti sessualmente espliciti du Facebook vengono cancellati, bloccati e gli account possono essere anche sospesi e affinché ciò accada basta una semplice segnalazione. Su OnlyFans invece basta postare un paio di foto succinte e il gioco è fatto.



Onlyfans diventa “un lavoro”: bisogna aprire la partita iva?

Chi però pratica quest’attività su Onlyfans regolarmente col solo fine di ricevere un guadagno, spesso in termini di donazioni, ma anche come pagamento del contenuto, è costretto ad aprire la partita iva e scegliere un regime fiscale che sarà inevitabilmente il regime forfettario se il guadagno è compreso entro gli 85 mila euro.

I codici ATECO sono i seguenti:

73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari per chi promuove su OnlyFans prodotti o campagne pubblicitarie o di marketing, attirando clienti (ad esempio influencer). In questo caso il coefficiente di redditività (su cui vanno calcolate le tasse, la cosiddetta base imponibile) è il 78%.
59.11.00 – Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi per chi realizza video (gli streamer). In questo caso il coefficiente di redditività è il 67%.
85.59.20 – Corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale per chi produce video di corsi di formazione sugli argomenti più disparati, dalla cucina alle criptovalute. In questo caso il coefficiente di redditività è il 78%.
96.09.09 – Altre attività di servizi per la persona nca ingloba attività diverse con scopo di intrattenimento. In questo caso il coefficiente di redditività è il 67%