Ad Arzano, in provincia di Napoli, nel mirino della Magistratura sono finite di recente una serie di onoranze funebri scorrette, colluse con la camorra, che operano senza alcuna autorizzazione. Idem a Palermo, ove cadaveri e bare fanno gola anche ai clan mafiosi della città, come racconta ‘Repubblica’. Sono solo due dei casi più recenti di una piaga ignobile e turpe che va in scena da sempre. Idem come sopra anche al Nord e nel Centro Italia. Torino fra le città più colpite. “L’avvento del Covid prima, le morti imputabili alle conseguenze da vaccino poi hanno riaperto il vaso di Pandora alla voce ‘Racket del Caro-Estinto’. Una mostruosità inaudita che colpisce moltissimi ospedali, case di riposo ed Rsa. E penalizza indirettamente e ingiustamente anche tutti gli eroi professionali e onesti che ogni giorno lavorano in queste difficili realtà. Un vandalismo sfrenato da fermare a ogni costo e con ogni mezzo”. Esordisce così – lapidario (e non è certo un gioco di parole in questo caso) – Maurizio Scandurra, il grintoso giornalista radiotelevisivo cattolico e opinionista di importanti realtà nazionali come ‘Canale Italia’, ‘Radio Radio’ e ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, ove ne ha nuovamente parlato ieri. E sempre fedelmente vestito di nero, con un grande crocifisso argenteo al collo, “Perché tutto posso in Colui che mi dà forza”, prende a spiegare citando una massima di San Paolo. Ecco che cos’ha raccontato ai nostri microfoni.
Buongiorno, Maurizio. Che cosa c’entra Lei con il cosiddetto ‘Caro-Estinto’?
Chiariamo subito una cosa: “racket del caro estinto” vuol dire, in altri termini più diretti, “compravendita di cadaveri”. Questa è la verità. In primis, un grazie speciale di tutto cuore a Giuseppe Cruciani, collega giornalista onesto, attento e sensibile per avermi permesso più volte di fare sia in studio che in collegamento telefonico la mia denuncia pubblica ai microfoni de ‘La Zanzara’. Lui è uno vero, dalla parte della gente. I video sono pubblici, disponibili sul web.
Può approfondire?
Siamo innanzi a un quotidiano abominio. Un obbrobrio che nel 90% dei casi può colpire chiunque si trovi nel lutto, nell’ora del dolore, alle prese con la scomparsa di qualcuno che ha amato. Il cui corpo rischia di trasformarsi nel pretesto di uno squallido mercimonio che avviene all’insaputa della famiglia.
In che senso, mi scusi?
Glielo spiego subito. Camere mortuarie, corsie ospedaliere, case di riposo ed Rsa sono i luoghi privilegiati in cui si consuma il misfatto. In cui si muore ogni giorno. E tanto anche, specialmente con l’avvio della pandemia: vuoi anche perché in Italia ci sono 16 milioni di ultraottuagenari per lo più malati e privi dei requisiti di autosufficienza. Fortuna che però esistono altresì moltissimi onesti professionisti tra chi opera in quei contesti difficili, e che per nulla meritano di essere associati a questi soggetti inverecondi e scorretti.
Quindi?
Spesso s’innesca un occulto e repentino meccanismo per cui numerose imprese funebri sleali, grazie all’aiuto di complici e talpe disseminate nel sottobosco del personale sanitario e parasanitario, con un meccanismo simile a un’asta, aggiudicano il cadavere per il funerale al miglior offerente. Vogliamo scherzare?
Pazzesco…
Vergognoso, direi. Un fenomeno che impatta e intercetta in media oltre il 70% della totalità nazionale dei decessi esterni, stando alle stime degli addetti ai lavori, al pulsare delle cronache italiane e all’entità di arresti e giri d’affari sommersi svelati dagli inquirenti. Come dire, un’ampia parte di onoranze funebri sleali ha bisogno di darsi alla compravendita di cadaveri per restare in piedi, a galla, sul mercato. A rimetterci sono cittadini e Stato. Ma sa qual è l’aspetto più grave?
No, me lo dica Lei.
Che uno non fa in tempo a morire che subito i suoi parenti, smarriti e in preda allo sconforto, vengono avvicinati da gente ignobile: che, con la scusa di un ‘consiglio’, di una pacca sulla spalla, del ‘ci penso io’, si propongono nel volerli aiutare in quel momento difficile. In realtà, stanno già spartendosi l’aggiudicazione dell’ultimo saluto alla stregua di come i centurioni romani si divisero, dopo averla stralciata, la veste di Cristo. Blasfemia pura.
Ma la legge, in proposito, che cosa dice?
Consigliare e segnalare imprese funebri in ospedale, case di riposo, luoghi di cura ed Rsa è reato. Perché il pericolo di malversazioni è sempre dietro l’angolo: a cominciare dai flussi di nero circolante, con grave danno per l’erario. Con il rischio di esercizio abusivo di professione, perché magari non tutte le onoranze dispongono delle complete, idonee autorizzazioni e certificazioni. E chi si presta a ciò danneggia gli operatori seri del settore che creano lavoro, occupazione, pagano le tasse rispettando i regolamenti di Polizia Mortuaria.
Perché ha scelto di occuparsi di questo tema?
Sempre più persone a me vicine nel tempo mi hanno confidato, con una disarmante leggerezza, di essere state ‘aiutate’ nel momento dell’addio a familiari e amici degenti. Credendo, e questo è l’assurdo, di aver persino ricevuto un favore. Di aver risparmiato. Roba da matti! Ignorando che così facendo, loro malgrado, stavano assumendo il ruolo di complici ignari di un reato. Di un peccato truce che grida vendetta e giustizia al cospetto di Dio. Tutto questo ha cominciato a farmi molto pensare…
E la Magistratura, in tutto questo, dov’è?
In Italia, la prima storicamente a far saltare il banco è stata ‘Giubileo’, stimata onoranza funebre piemontese che, grazie a un certosino lavoro di collaborazione con i parenti dei defunti autori di denunce dettagliate e specifiche, è riuscita a interessare per ben due volte con prove certe Guardia di Finanza e Magistratura. Andate sul web per rendervene conto.
Il risultato?
Due ampi giri di arresti che, all’epoca, eradicarono il fenomeno nel Torinese. Sono stato in visita nei loro uffici, ho esaminato attentamente in via riservata ampi dossier documentali di ieri e di oggi. Ora, però, il problema si ripropone. E in maniera più amplificata, anche per via del post-Covid. Decessi da vaccini inclusi.
Come fare, dunque?
Vede, la cosa più difficile è convincere la gente a testimoniare. Solo così possiamo raccogliere ulteriori elementi e altrettanti, indizi utili da portare all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria. Oltretutto, lo sviluppo e il proliferare di chat segrete e tecnologia di comunicazione mobile rende ancor più complesso smascherare questa rete fitta e intricata che sa di poter agire nell’ombra con sufficiente tranquillità. Il più delle volte senza lasciare traccia.
Lei che cosa propone?
Continuerò a battermi pubblicamente perché sempre più persone imparino a tenere la guardia alta. A capire come devono comportarsi in corsia o in camera mortuaria, nel caso di un caro estinto. Oltre che a ‘La Zanzara’, l’ho detto con forza anche a ‘Radio Radio Tv’ da Francesco Vergovich e a ‘Canale Italia’: ringrazio altresì il Direttore delle News Vito Monaco, anima e volto del seguitissimo talk-show serale ‘NotizieOggi Lineasera’, per avermelo permesso. I filmati sono tutti su YouTube.
Nel concreto, come?
Diffondere la cultura della legalità è il primo passo. Rendere le persone consapevoli il secondo. Sposando la buona battaglia. E combattendo per essa, Paolo di Tarso docet. Mettendoci la faccia in prima persona. Come ha fatto ‘Giubileo’. Come sto facendo anch’io. Perché la verità trionfi, sulle orme di Sant’Agostino.
(Anita Delle Piane)