“Insieme per l’aria pulita” è lo slogan che caratterizza la quarta giornata promossa dall’Onu e dedicata a promuovere la qualità dell’aria nel mondo. In base ad un recente rapporto delle Nazioni Unite è emerso che i livelli di inquinamento sono elevati e sforano i limiti imposti dalle istituzioni internazionali, a tal punto da stimare che il 99% della popolazione mondiale non vive in un ambiente sano e rerspira aria non pulita. Questo è causa di numerosi danni sulla salute, evidenziati da studi condotti da scienziati e medici, e sempre secondo le stime Onu, provocherebbe la morte di almeno 6,7 milioni di persone ogni anno a livello globale.
In Italia il gruppo Consulcesi per l’occasione sta promuovendo un’azione collettiva, chiamata “Aria Pulita” che attraverso una raccolta firme aperta a tutti i cittadini ha l’obiettivo di arginare le conseguenze dell’inquinamento sia promuovendo maggiore monitoraggio, che con la richiesta di danni economici per chi dovesse verificare di aver vissuto in uno dei comuni che più violano le leggi internazionali sforando i limiti delle emissioni nocive, Pm10 e biossido di azoto, immesse nell’atmosfera.
Consulcesi, azione per l’aria pulita, come chiedere i danni per superamento livelli di inquinamento nei comuni
In occasione della Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, organizzata dalle Nazioni Unite, il gruppo italiano Consulcesi ha promosso, oltre all’azione collettiva #TogetherForCleanAir per richiedere un rimborso danni provocati dall’esposizione all’inquinamento atmosferico, anche un tool gratuito utile a tutti i cittadini per monitorare la qualità dell’aria nella zona di residenza. Sarà disponibile infatti, online sul sito ufficiale dell’organizzazione, uno strumento nel quale andare a ricercare il proprio comune e verificare quali sono gli attuali livelli di emissioni e di quanto viene sforato il limite stabilito dalle direttive della comunità europea.
In base a quanto stabilito dagli obiettivi del programma, ogni persona che potrà provare di aver vissuto per almeno 10 anni, con certificato di residenza dal 2008 al 2018 in zone considerate non salubri, avrà diritto ad aderire per unirsi alla richiesta di risarcimento per esposizione ad agenti inquinanti pericolosi per la salute. Il presidente Massimo Tortorella ha dichiarato “abbiamo superato già le 30mila adesioni, ma è un numero destinato a crescere rapidamente proprio per il forte sentimento collettivo di poter contribuire a creare i presupposti per lasciare un mondo migliore ai nostri figli“.