L’Onu ha votato la risoluzione per la tregua a Gaza fra Israele e Hamas ma l’Italia si è astenuta in quanto “e da un lato riconosce gli sforzi delle parti arabe, questi non sono stati abbastanza per votare a favore. “Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre”, così come fatto sapere dall’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite. Va detto che la risoluzione non è vincolante in quanto approvata dall’Assemblea e non dal Consiglio di Sicurezza, e ha come obiettivo quello di garantire l’ingresso degli aiuti e a impedire lo sfollamento forzato.
Il testo, come riferisce TgCom24.it, ha ottenuto 120 voti a favore, di cui dei da Francia e Spagna. 14 sono stati invece i contrari, fra cui USA e Israele, mentre 45 sono stati gli astenuti, fra cui Italia, Germania a Regno Unito. Durissime le parole dell’ambasciatore israeliano Gilad Erdan: “Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità”.
ONU, APPROVATA RISOLUZIONE PER TREGUA A GAZA: “OBIETTIVI HAMAS DISGUSTOSI”
La risoluzione era stata osteggiata anche dagli Stati Uniti, segnalando che nel testo della bozza non vi erano le parole “Hamas” e “ostaggi”. L’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro Linda Thomas-Greenfield, ha commentato: “Gli obiettivi di Hamas sono disgustosi. Non c’è giustificazione per il terrorismo, dobbiamo condannare gli atti terroristici di Hamas. “Hamas non si è mai preoccupato della sicurezza o del benessere della gente che dice di rappresentare, per loro i civili palestinesi sono scudi umani”.
E’ stato inoltre bocciato l’emendamento presentato dal Canada attraverso cui si voleva aggiungere al testo una condanna diretta ad Hamas. Soddisfatta infine Mosca: “non è una vittoria di qualche posizione nazionale, è una vittoria del buonsenso, della giustizia e delle considerazioni umanitarie”, parole del rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya.