ONU chiede a CIG di indagare su Israele

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’ONU, ha approvato venerdì una risoluzione per chiedere alla Corte Internazionale di Giustizia, di indagare sull’occupazione e sull’annessione di territori palestinesi da parte di Israele. La risoluzione è stata votata dall’assemblea con 87 paesi favorevoli (in larga parte paesi del mondo islamico ed arabo), 26 contrari (tra cui Italia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti, oltre ovviamente ad Israele) e 53 astenuti.



La risoluzione dell’ONU sarebbe fine ad esprimersi sulla questione israelo-palestinese, chiedendo il parere vincolante nel diritto internazionale della Corte di Giustizia sullo “status legale dell’occupazione” da parte di Israele di alcuni territori della Palestina. La richiesta, proposta ovviamente dai palestinesi, è di “emettere urgentemente un parere consultivo sulla prolungata occupazione, insediamento e annessione del territorio palestinese da parte di Israele”. Inoltre, la Palestina chiede di indagare che sulle misure “volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo status della Città Santa di Gerusalemme”, citando delle “leggi discriminatorie“. L’ultima volta che la Corte di Giustizia si è espressa sulla questione era nel 2004, quando l’Assemblea dell’ONU le chiese di esprimersi in merito al muro di cinta costruito dagli israeliani.



Le ragioni della risoluzione ONU contro Israele

Insomma, non è ancora ovviamente chiaro quale sia il giudizio della Corte Internazionale di Giustizia in merito alla risoluzione proposta dall’ONU per indagare sulle irregolarità commesse da Israele nei rapporti con la Palestina. Ed è il rappresentate palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, ad aver spiegato le motivazioni della proposta, arrivata “un giorno dopo la formazione del nuovo governo israeliano [di estrema destra, il più allineato che ci sia mai stato ad Israele, nrd.] che si è impegnato ad accelerare le politiche coloniali e razziste contro il popolo palestinese”.



La risoluzione proposta dall’ONU, inoltre, sarebbe stata accolta con grande felicità da Mansour, mentre l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan avrebbe espresso un giudizio molto più forte. Avrebbe definito la risoluzione “una macchia morale per le Nazioni Unite” sostenendo inoltre che “nessun organismo internazionale può decidere che il popolo ebraico sia un occupante nella propria patria. Qualsiasi decisione di un organo giudiziario che riceve il suo mandato dalle Nazioni Unite, moralmente fallite e politicizzate, è completamente illegittima”. Sempre parlando della risoluzione ONU, il rappresentate di Israele ha detto anche detto che “la decisione di tenere una votazione che riguarda Israele durante lo Shabbat (la festa del risposo ebraica, ndr.) è un altro esempio del decadimento morale dell’ONU, che impedisce alla posizione di Israele di essere ascoltata in una votazione i cui risultati sono predeterminati”.