Tra gli uffici dell’ONU si sta diffondendo sempre più un certo clima di condanna nei confronti di Israele per l’azione militare che sta conducendo contro Hamas all’interno della Striscia di Gaza. Dopo l’attacco del 7 ottobre la comunità internazionale si è stretta attorno allo Stato ebraico, che ha iniziato a condurre una serie di bombardamenti, divenuti sempre più violenti e intensi, fino alla decisione di entrare con l’esercito nella Striscia.
La principale condanna nei confronti di Israele è arrivata da parte di Francesca Albanese, relatrice ONU sulle violazioni del diritto internazionale nei Territori occupati palestinesi. Secondo la relatrice, quello che lo stato Ebraico sta facendo “è al di fuori di quanto permesso dal diritto internazionale. Dopo l’attacco odioso e criminale lanciato da Hamas, Israele ha invocato il diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta dell’Onu, che contempla il diritto a usare la forza contro un altro Stato”. Tuttavia, “la minaccia arriva da un gruppo armato presente in una zona occupata dagli israeliani, quindi non c’è la base giuridica per fare la guerra“.
ONU: “Israele sta conducendo attacchi sproporzionati”
Secondo la condanna della relatrice ONU, Israele “potrebbe essere accusato di crimini di guerra, allo stesso modo di Hamas, per l’uccisione di civili e la presa di ostaggi”. Non solo, perché ritiene anche che l’antisemitismo che si sta registrando in tutto il mondo “potrebbe essere una reazione a quello che fa Israele”, il quale secondo Albanese ha deciso autonomamente di proclamarsi “Stato ebraico”.
Condanna nei confronti di Israele che ha fatto seguito alle parole affidate ad un post dall’Alto Commissario ONU per i diritti umani, Volker Türk, il quale teme che lo Stato ebraico starebbe conducendo “attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”. Antonio Guterres, invece, alcuni giorni fa si è detto “profondamente allarmato dall’intensificarsi del conflitto tra Israele e Hamas”, che secondo il Segretario generale dell’ONU includerebbe “l’espansione delle operazioni di terra da parte delle Forze di Difesa Israeliane, accompagnate da intensi attacchi aerei e il continuo lancio di razzi verso Israele da Gaza”, sottolineando come “il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate”.