IL DISCORSO DELL’AMBASCIATORE UCRAINO

«L’unica parte che sta aggredendo in questo momento è la Russia»: è netto nel suo discorso all’Onu l’ambasciatore dell’Ucraina Sergiy Kyslytsya, con un discorso molto lungo e articolato che tocca diversi punti, in modo austero e grave, rispetto al conflitto in corso con le forze russe.



Innanzitutto va ricordato come era dal 1982 che non si assisteva ad una sessione speciale di emergenza presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: ebbene, oggi il Consiglio di Sicurezza Onu ha deciso di replicare dopo la situazione di stallo degli scorsi giorni dove solo la Russia votò contro la risoluzione, con l’astensione della Cina. Non solo, l’Onu è intervenuta dopo la minaccia lanciata ieri dal Presidente Putin che ha informato il mondo di aver attivato «lo stato di allerta nucleare»: aprendo l’Assemblea, il Segretario Generale Antonio Guterres ha parlato di «uno sviluppo agghiacciante. La semplice idea di un conflitto nucleare è inconcepibile, nulla può giustificare l’uso di armi nucleari». Subito dopo il Segretario ha preso parola proprio Kyslytsya che non ha lasciato scampo al collega russo con attacchi e polemiche feroci: «Se Putin vuole uccidersi non c’è bisogno di utilizzare le testate nucleari, basta che faccia come quel signore lì a Berlino nel suo bunker nel 1945», con evidente riferimento e paragone tra Putin e Adolf Hitler.



LA REPLICA DI MOSCA: “FINIREMO GUERRA INIZIATA DA KIEV”

Per l’ambasciatore ucraino all’Onu qualora si arrivasse alla conseguenza tragica della “non sopravvivenza dell’Ucraina” al termine della guerra, «la pace internazionale non sopravvive. Se l’Ucraina non sopravvive, l’Onu non sopravvive. Non fatevi illusioni. Stiamo pagando il prezzo più alto per la libertà e la sicurezza mondiale». Il discorso di Kyslytsya si sofferma poi – anche in termini linguistici l’ambasciatore qui passa dall’ucraino al russo, «per far capire meglio l’ambasciatore Nebenzia senza traduzione» – su un messaggio inviato da un soldato russo ai propri genitori. Il diplomatico ucraino mostra lo screen all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e legge la chat: «Mamma, è così difficile – scriveva il ragazzo – questa è una guerra vera […] Ci avevano detto prima che erano esercitazioni», poi che «avremmo trovato un Paese che ci abbracciava come liberatori. Così non è, dobbiamo colpire i civili». Kyslytsya spiega che pochi istanti dopo l’invio di quei messaggio, il soldato russo è stato ucciso dall’esercito ucraino. L’appello alla pace immediata non viene raccolto dall’ambasciatore russo Vassily Nebenzia che ribalta tanto la narrazione dell’Occidente quanto le stesse critiche feroci del collega ucraino: «Le bugie stanno proliferando, l’Ucraina non vuole impegnarsi nel dialogo e concedere lo status speciale al Donbass. I media stanno facendo disinformazione. Avete passato 8 anni a fingere di non notare i crimini dei nazionalisti ucraini nel Donbass, verso cui non avete mostrato la minima empatia». Per l’ambasciatore di Putin la Russia è chiamati a «finire la guerra iniziata da Kiev».