L’ambasciatore israeliano loda i rapporti del suo Paese con l’Italia ma lamenta una lontananza con l’Unione Europea e l’Onu. “Credo abbiamo già oggi ottimi rapporti. Ma sono convinto che l’agenda che i nostri Paesi stanno mettendo a terra fornirà ulteriori occasioni – spiega l’ambasciatore Alon Bar in un’intervista concessa al quotidiano La Verità – Ad esempio si sta lavorando a un meeting intergovernativo che si terrà in Israele dopo l’estate con una delegazione italiana guidata dal presidente Meloni. Inoltre ci sono tre temi che ci accomunano. Sono l’acqua, l’energia e la sicurezza”.



In merito alla decisione della Rappresentanza Ue di cancellare la cerimonia diplomatica prevista per la festa dell’Europa, a cui avrebbe dovuto prendere parte il ministro della sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir (accusato di contraddire i valori europei), l’ambasciatore commenta che “la notizia di per sé mi ha sorpreso. È vero noi abbiamo valori in comune. Ma ero convinto che consistessero nell’affermare reciprocamente che noi eleggiamo i nostri rappresentanti e voi i vostri. Poi ciascuno rispetta le scelte degli altri. Gvir è stato eletto dal popolo. La Ue lo accetti e poi, come si fa sempre in democrazia, si avvia un percorso di dialogo. Anche di critica, per carità. In caso contrario mi viene da dire: se Bruxelles non dovesse gradire il governo Meloni, si metterebbe a cambiarlo? Mi risulta che sia stato eletto dal popolo…”. E rilancia: “va notato che Bruxelles frequenta spesso molti dei nostri vicini di casa, e allora giro io la domanda: quali valori di democrazia hanno in comune con loro?”.



Ambasciatore Israele: “buoni rapporti con Italia, condividiamo principi”

L’ambasciatore israeliano Alon Bar, sentito da La Verità, denuncia che “da diversi anni Israele viene discriminato sistematicamente nelle sedi Onu. Per principio. Questa posizione politica non fa bene all’Onu né alla causa dei palestinesi che ne escono in ogni caso strumentalizzati”. Mentre “per quanto riguarda Roma, vediamo dei cambiamenti. Credo che i buoni rapporti tra i due governi e anche il fatto che condividano numerosi principi possano aiutare un cambio di passo all’Onu. Principalmente per il bene dell’organizzazione che così potrà recuperare credibilità ed essere più efficace”.



Mentre per il futuro immediato ritiene che “il 24 maggio sarà votata una risoluzione avviata dall’Oms sulle condizioni di salute dei palestinesi e di chi vive nel Golan. È l’ennesima mossa pretestuosa e sembra, come al solito, una scelta politica. Ecco, questa sarà la prossima tappa in agenda anche per la diplomazia italiana”.