LA COMMISSIONE ONU “GELA” L’UCRAINA SULL’ACCUSA DI GENOCIDIO A PUTIN

In Ucraina al momento non sono state raccolte prove bastevoli per parlare di genocidio perpetrato dall’esercito russo dopo l’invasione datata 24 febbraio 2022: a “gelare” il Governo di Kiev è stato il responsabile della Commissione Internazionale dell’ONU che indaga da mesi sulle violazioni avvenute in Ucraina. «Stiamo indagando passo dopo passo. Al momento non disponiamo di prove sufficienti per soddisfare i requisiti legali della Convenzione sul genocidio», ha spiegato Erik Mose, presidente della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina, durante una conferenza tenuta a Kiev in questi giorni.



Al momento infatti la Commissione stessa, visionate tutte le prove giunte, non è giunta ancora alla conclusione «che in Ucraina vi sia in corso un genocidio»: restano molto consapevoli delle forti preoccupazioni internazionali e locali per una guerra che di certo non è lastricata di “buone azioni”, Mose rileva però che per parlare di genocidio occorre che vi siano «la ‘necessità’ di distruggere un certo gruppo. E tale distruzione, secondo la Convenzione, deve essere fisica o biologica. Queste sono le rigide condizioni per il riconoscimento del genocidio».



“CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DAI RUSSI. POCHE VIOLAZIONI DAGLI UCRAINI”: PARLA IL CAPO DELLA COMMISSIONE ONI

Affermare che al momento non vi sono le prove di un genocidio in Ucraina non significa però che l’ONU non farà più indagini e controlli, tutt’altro: spiega ancora Mose, le indagini proseguiranno comunque nei prossimi mesi dato che già la Commissione aveva notate che «ci sono state alcune dichiarazioni nei mass media russi che potrebbero essere collegate alla questione dell’incitamento al genocidio, è una linea che stiamo seguendo e la esamineremo. Ma non ci sono ancora conclusioni».



Per il responsabile della Commissione ONU, genocidio non vi è prova mentre «abbiamo scoperto un gran numero di crimini di guerra. Per quanto riguarda due temi, vale a dire la tortura e gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina dall’ottobre 2022, la domanda è se debbano essere considerati crimini contro l’umanità. E abbiamo stabilito che ci sono segnali che potrebbero essere considerati tali». Il problema evidenziato dal funzionario ONU è quello di un accesso limitato a dati e informazioni, anche se ammette «Riceviamo alcune informazioni da persone che sono riuscite a raggiungere, da genitori ucraini che sono riusciti ad andare nei territori occupati o anche in Russia per recuperare i loro figli o nipoti e questo fornisce un’indicazione». Da ultimo, la Commissione ha sottolineato di aver indagato anche su alcune violazioni da parte delle forze armate ucraine in guerra, senza però riscontrare molte violazioni commesse da Kiev.