Secondo un articolo di accusa del quotidiano tedesco Bild, citato da AgenziaNova, l’ONU sarebbe pronta a cedere al ricatto del presidente russo Vladimir Putin per recuperare l’accordo sull’esportazione del grano ucraino. Infatti, recentemente la Russia ha revocato la sua adesione all’accordo, di fatto interrompendo il 3% della fornitura di grano complessiva del Programma alimentare mondiale.
Secondo Putin i partner non avevano rispettato le sue richieste, allentando le sanzioni sull’export di grano e fertilizzante russi. Ora, invece, l’ONU per recuperare del 3% (parti a 725mila tonnellate), sarebbe disposta a cedere alle richieste di Putin, ma indebolendo “in maniera massiccia” le sanzioni, ben oltre rispetto a quanto chiesto dalla Russia. Il Bild, per sostenere la sua testi, ha anche citato una lettera che Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, ha inviato a Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, nella quale ha proposto un piano in quattro punti per arrivare alla tanto agognata ripresa dell’accordo sul grano ucraino.
Il piano in quattro punti dell’ONU per il grano ucraino
Il punto principale dell’accordo proposto dall’ONU è la creazione di un istituto di pagamento (ma non una banca propriamente intesa), tramite la quale la Banca agricola russa (sottoposta a sanzioni UE ed esclusa dal circuito internazionale Swift) potrebbe eludere i limiti europei. Insomma, una banca fittizia che di fatto rendere completamente inutili le sanzioni europee che colpiscono la Banca russa.
Secondariamente, l’ONU propone anche la creazione di una società assicurativa che coprirebbe “le esportazioni russe di generi alimentari e fertilizzanti”, coprendo i danni che le imbarcazioni potrebbero subire passando nel Mar Nero e nel Mar Azov. Complementare a questo, viene anche proposta l’apertura di un canale comunicativo privilegiato e preferenziale per le navi russe che trasportano alimenti e fertilizzanti all’interno di alcuni porti europei. Infine, il segretario ONU propone anche aiuto nel recupero dei beni delle aziende russe di fertilizzanti congelati dalle sanzioni UE.
La reazione di Kiev: “Affronto inaccettabile”
Per far luce sull’offerta dell’ONU, il quotidiano tedesco ha interpellato il ministro degli esteri tedesco, che si è limitato a sottolineare come il governo federale stia promuovendo tutti gli sforzi per la ripresa dell’accordo sul grano. La Commissione UE, invece, ha sottolineato che le sanzioni prevedono già delle eventuali “eccezioni mirate”, specialmente per “l’acquisto, l’importazione o il trasporto di prodotti agricoli e alimentari”. Infine, l’esecutivo di Kiev, ritiene che l’offerta dell’ONU sia “un incredibile affronto“, oltre a rappresentare “una ricompensa per il comportamento aggressivo della Russia”. Se le condizioni per il grano fossero queste, Kiev non sarebbe disposto a “tornare in nessun caso” all’accordo.