L’alto commissariato per i diritti umani dell’Onu, ha pubblicato un rapporto nel quale vengono dettagliatamente analizzate ed attribuite le responsabilità dell’eccidio di civili avvenuto a Moura in Mali. Un’operazione con la quale si dovevano colpire i jihadisti, ma che ha coinvolto anche donne e bambini innocenti, provocando in totale circa 500 vittime. Secondo il documento, tra i principali colpevoli ci sarebbero i membri dell’esercito maliano e combattenti stranieri appartenenti al gruppo armato di mercenari Wagner. Nel dettaglio si parla anche di torture e atrocità commesse su venti donne e sette bambini, massacrati con violenze tra le quali anche stupri ed esecuzioni, durante l’azione dei militari avvenuta tra il 27 ed il 31 marzo del 2022.



Un rastrellamento che aveva come obiettivo l’arresto di militanti armati appartenenti ad Al Qaeda, ma che non ha risparmiato vittime civili. A darne notizia è stato il quotidiano Liberation, successivamente altri media francesi, tra cui Le Figaro, hanno ripreso il rapporto Onu confermando le accuse. Sono quindi arrivate anche le condanne formali da parte del governo Usa e dell’Unione Europea, che hanno sottolineato congiuntamente anche le responsabilità della Russia nella strage.



Onu: “Esercito e Wagner dietro la strage di civili in Mali”, la condanna da Usa e Ue

Il rapporto Onu sul massacro avvenuto in Mali è una chiara condanna alle atrocità compiute dall’esercito locale, ma anche riapre le accuse sul gruppo Wagner e sulle operazioni militari condotte dalla Russia in Africa. Dai dettagli scioccanti dell’inchiesta, composta anche di testimonianze dei superstiti e prove raccolte dai civili, emergono anche le fosse comuni scavate per ammassare i corpi e bruciarli dopo la carneficina, oltre agli arresti di massa di persone innocenti che tentavano di scappare, poi uccise a sangue freddo con esecuzioni immediate.



Dopo aver suscitato l’attenzione dei media, il documento è stato oggetto di discussione da parte di alcuni leader internazionali. Tra questi anche l’alto rappresentante della sicurezza Ue, Josep Borrell che ha dichiarato in una nota di essere “preoccupato per la situazione, e che andranno fatte chiare indagini per individuare le responsabilità da parte di investigatori neutrali“, aggiungendo che “Nessuna azione contro il terrorismo può giustificare le violenze sui civili“.