L’Onu si è detta preoccupata per le “condizioni inaccettabili” che sono state poste da Damasco, in cambio dell’utilizzazione del posto di frontiera di Bab a-Hawa, luogo attraverso cui portare aiuti umanitari alle aree ribelli del nord ovest della Siria. Questo quanto si legge in un documento visto dall’agenzia di stampa internazionale Afp e citato stamane dall’agenzia italiana Ansa. La lettera sottoscritta dalle autorità siriane che autorizzata l’uso del valico situato fra la Turchia e la Siria, “contiene due condizioni inaccettabili”, secondo quanto fatto sapere dal Consiglio di sicurezza dall’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), che si è detto preoccupato per il divieto di parlare con entità “designate come ‘terroristi'” e della “supervisione” delle sue operazioni da parte di altre organizzazioni.



La Siria, ricorda ancora l’Ansa, ha fatto sapere di aver autorizzato le Nazioni Unite ad utilizzare per sei mesi Bab al-Hawa di modo da fornire aiuti umanitari a milioni di persone che si trovano nelle aree ribelli. L’annuncio è giunto dopo la scadenza, risalente a lunedì scorso 10 luglio 2023, del mandato del meccanismo delle Nazioni Unite che consente dal 2014 l’attraversamento del confine dei convogli delle Nazioni Unite verso le aree dei ribelli, senza l’autorizzazione di Damasco.



ONU VS DAMASCO: RUSSIA DI TRAVERSO A PROROGA DEL MECCANISMO DI ATTRAVERSAMENTO

Il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a prorogarlo questa settimana, dopo che la Russia, considerato un altro alleato chiave dei siriani, ha posto il veto circa un prolungamento dello stesso di altri nove mesi. Nel contempo “il regime di Bashar al-Assad, che considerava il meccanismo una violazione della sua sovranità, ha posto delle condizioni nella sua lettera indirizzata al Consiglio di sicurezza e al Segretario generale dell’ONU”, aggiunge ancora l’agenzia Ansa.

L’Ocha ha aggiunto che l’autorizzazione concessa dal governo siriano “può essere una base per la condotta legale delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite attraverso il valico di frontiera di Bab al-Hawa”.