Sono sbarcati i 27 minori non accompagnati a bordo della Open Arms. Lo hanno deciso le autorità, mentre la Procura di Agrigento ha dapprima acquisito i documenti dalla Guardia Costiera e poi chiesto un’ispezione medica a bordo per accertare le reali condizioni dei migranti, visto che sul loro stato di salute si è acceso uno scontro tra i responsabili del presidio medico di Lampedusa e lo staff del Cisom. Per i primi le condizioni non sono preoccupanti, sono pessime invece per gli altri. E dunque dopo 17 giorni in mare i minori non accompagnati tratti in salvo nel Mediterraneo dalla nave della Ong spagnola Open Arms sono stati fatti sbarcare a Lampedusa. Si tratta di 27 ragazzini, quasi tutti adolescenti al di sotto dei 18 anni. Come riportato dall’AdnKronos, lo sbarco è stato eseguito attraverso un trasbordo dalla nave a un gommone della Guardia Costiera. Ora però l’Ong spagnola torna a chiedere lo sbarco immediato per tutti i migranti recuperati in quel tratto di mare che separa la Libia dall’Italia. Prosegue il pressing per far sbarcare tutti i migranti a bordo, anche sui social: «Terminata evacuazione dei minori non accompagnati. Che poi sarebbero ragazzi di 16, 17 anni. Soli. Molte lacrime. Hanno lasciato amici e compagni di viaggio. Vi auguriamo il meglio. E andiamo avanti. Per tutti». Poi Open Arms ha chiesto ancora una volta lo sbarco per tutti i migranti. (agg. di Silvana Palazzo)



SALVINI “OK A SBARCO PRESUNTI MINORI”

E’ ridotto ormai ad una fredda corrispondenza il dialogo tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini, con quest’ultimo che ha risposto tramite lettera alla missiva che il premier gli aveva indirizzato affinché acconsentisse allo sbarco dei minori tra i migranti che da 16 giorni sono bloccati a bordo della Open Arms. Il ministro dell’Interno ha deciso di piegarsi alla decisione di quello che resta (almeno per ora) il suo Presidente del Consiglio annunciando: ”Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della Open Arms darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”. Da notare il richiamo alla “leale collaborazione” di un Salvini che proprio da Conte nel primo scambio di lettere tra i due era stato accusato di slealtà. (agg. di Dario D’Angelo)



OPEN ARMS, POLIZIA GIUDIZIARIA NELLA SEDE DELLA GUARDIA COSTIERA

Prosegue l’odissea della Open Arms, l’imbarcazione con a bordo 134 migranti che attende un porto sicuro da più di due settimane. Nella mattinata di oggi, come sottolineato da Repubblica, la polizia giudiziaria si è recata presso la sede della guardia costiera a Roma, inviata dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, alla luce anche dell’esposto presentato dalla stessa Open Arms, per il reato di sequestro di persona, violenza privata e abuso d’ufficio. La nave si trova alla fonda a circa mezzo miglio di distanza dall’isola siciliana di Lampedusa, e il magistrato, prima di dare il suo ok allo sbarco, cercherà di ricostruire l’intera catena di comando che ha portato appunto allo stallo. L’autorizzazione spetta al prefetto di Agrigento, Dario Caputo, che a sua volta attende ordini dal Viminale, ma visto che la responsabilità penale è personale, bisognerà agire nella maniera più precisa possibile. Intanto è uscito allo scoperto Marc Reig, il comandante della nave, che ha fatto sapere: “La Open Arms è una bomba ad orologeria. Se non si interviene immediatamente la prima miccia la farà esplodere”. Si temono atti di violenza, incidenti e autolesionismo da parte dei migranti stremati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



OPEN ARMS A LAMPEDUSA: SCESI ALTRI 4 MIGRANTI

A bordo della Open Arms ora sono 134 i migranti: dei 147 iniziali, dopo gli sbarchi di ieri sera e gli ultimi 4 di questo mattina alcune emergenze hanno fatto prendere tale decisione dalla Marina Militare, la Guardia Costiera e la stessa Croce Rossa che circondano la nave ormai da 15 giorni in mare aperto dopo i salvataggi nelle acque Sar della Libia. Lo stallo politico tra Salvini e il Premier Conte (assieme ai Ministri Trenta e Toninelli, ndr) non sta permettendo lo sbarco della nave della Ong spagnola che facendo ricorso (ottenuto) presso il Tar del Lazio è riuscita a ricevere l’ok all’ingresso nelle acque italiane di Lampedusa. Ora però, con il successivo divieto firmato dal Ministro dell’Interno la Open Arms non ha ancora l’ok allo sbarco definitivo dei migranti a bordo, anche se la situazione medica e psicologica si fa pressante: «Realizzata questa notte evacuazione urgente di 3 persone e un accompagnatore per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate. Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone», ha scritto la Ong poco fa sui propri canali sociali. Nelle scorse ore era arrivata la pesante critica contro Salvini e il Governo italiano per non concedere l’intero sbarco dei migranti: «5 evacuazioni urgenti in 14 giorni. Cosa aspettano ad autorizzare sbarco di tutte le persone a bordo, che l’emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà».

OPEN ARMS, LO STALLO DELLA POLITICA

Il problema di fondo del caso Open Arms, oltre ad andare a rivangare la consueta linea di Salvini sui porti chiusi si inserisce nella fitta e “misteriosa” crisi di Governo tra Lega e M5s. Ieri la lettera di Conte contro il suo stesso vicepremier Salvini è partita e incentrata proprio sull’emergenza e pure la replica secca e diretta del leader leghista ha preso spunto proprio dal nodo immigrazione; lo stallo è evidente, il braccio di ferro tra Viminale, Marina, Difesa, Mit e Palazzo Chigi è sotto gli occhi di tutti. L’impressione è che alla fine si risolverà tutto come nelle scorse emergenze di questi mesi, con l’intervento dei giudici di Agrigento per far sbarcare in emergenza tutti i 134 migranti rimasti a bordo della Open Arms, la successiva ridistribuzione e il probabile sequestro della nave per gli effetti del Decreto Sicurezza Bis. Tutto ovviamente a seconda della volontà di Matteo Salvini e della Lega che al momento non ci stanno a “cedere” anche se non soprattutto in ottica di una crisi di Governo istituzionale che perdura in attesa della “risoluzione” del prossimo 20-21 agosto con l’intervento del Premier Conte alle Camere.