Prima dichiarazione pubblica per Francesco Cascio nelle vesti di dirigente del presidio sanitario dell’Asp a Lampedusa e primo polverone. «I migranti della Open Arms sbarcati stanno benissimo», ha dichiarato. Ed è subito scattata la polemica, perché qualcuno ritiene che sia un’affermazione legata più al suo passato politico e al suo possibile ritorno in campo nel centrodestra che al suo ruolo di dirigente medico di frontiera a Lampedusa. In un’intervista a Repubblica si è difeso dagli attacchi ricevuti. «Io non sono a Lampedusa, mi fido dei miei medici e dei loro referti, qui chi ha fatto carriera politica con il ruolo di medico dell’Isola è Bartolo non certo io». Il riferimento è al suo predecessore, eletto all’Europarlamento nella lista del Pd. Le dichiarazioni sullo stato di salute dei migranti contrastano con alcuni referti fatti dai medici volontari a bordo della nave della Ong spagnola con a bordo 134 persone da giorni in mare. E Francesco Cascio sarà quindi ascoltato dalla polizia su richiesta della procura di Agrigento. «Mi fido dei miei medici, i referti sono chiari. Non so cosa sia successo, se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perché le loro condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile», ha ribadito all’Ansa. Francesco Cascio non si è detto preoccupato riguardo la richiesta della procura di Agrigento. «Mi vuole sentire? Bene. Sono abituato a esser interrogato e non sarebbe certo la prima volta». Ma le polemiche sui referti medici lo disgustano. «Fanno semplicemente vomitare. Non riesco a capire come nasce. La mia unica colpa quale sarebbe? Quella di avere fatto politica? Io ormai sono fuori dalla politica e faccio il medico». (agg. di Silvana Palazzo)



OPEN ARMS, GIALLO SU SALUTE MIGRANTI

La vicenda della Open Arms resta ancora delicatissima. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a carico di ignoti, dopo un esposto dei legali della ong spagnola. Secondo il personale della Ong, spiega La Stampa, l’Italia non solo non avrebbe rispettato la sentenza del Tar ma continuerebbe a trattarli “come delinquenti”. Intanto, la Open Arms da giorni è bloccata in mare con a bordo oltre 140 migranti in situazioni gravissime. Dalla relazione di cui l’Ansa è entrata in possesso e firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) emerge una situazione a dir poco drammatica. Le condizioni igienico-sanitarie in cui si troverebbero i migranti sono state considerate “pessime”, inoltre le persone a bordo sarebbero tenute in “spazi non idonei a ospitare un così ingente numero” di naufraghi che “vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. Inoltre sarebbero stati segnalati diversi casi di scabbia, cistite emorragica e altre patologie. Ieri, dei 147 naufraghi a bordo, sono stati fatti scendere in 13, tra cui un minore con il timpano perforato ed otite media purulenta. Ma qualcosa non torna secondo il medico di Lampedusa.



OPEN ARMS, I DUBBI DEL MEDICO

Il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, che ha avuto modo di visitare tutti i 13 migranti sbarcati dalla Open Arms ha subito riscontrato qualcosa di anomalo: “C’è qualcosa che non funziona”, ha osservato, “perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”. Come mai, dunque, sarebbero stati lasciati a bordo i migranti che stavano male? E’ lo stesso staff Cisom a scrivere nella sua relazione che “20 migranti hanno la scabbia con sovra-infezione batterica e pustole” e a “bordo non è presente permetrina per il trattamento della parossistosi”, sottolineando come “Numerosi sono i casi di cistite semplice ed emorragica resistente al trattamento antibiotico che scarseggia. Su questo aspetto aleggia un piccolo giallo mentre la situazione a bordo della Open Arms continua ad essere drammatica.

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