Si è chiusa l’udienza relativa al processo Open Arms che vede coinvolto Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il vicepremier è imputato per il caso della nave dell’Ong spagnola che nell’agosto del 2019, dopo aver salvato 147 migranti, rimase in mare per 19 giorni a causa di un divieto di sbarco al porto di Lampedusa. La prossima udienza è in programma il prossimo 21 aprile, quando sarà attesa la deposizione di Oscar Camps.



“Mi sembra che stia emergendo tutto con estrema chiarezza, più chiaro di così…”, il primo commento del ministro Salvini. Quella di oggi è stata un’udienza fiume ed è emerso un dettaglio da non sottovalutare secondo fonti vicine al leghista: i consulenti della Procura, infatti, smentirebbero quanto affermato dalla Ong. “Smentita Open Arms. Il barcone non stava imbarcando acqua, come denunciato il primo agosto 2019 dalla ong con una mail delle 16,49. Lo hanno chiarito anche i consulenti dei pm Renato Magazzù e Dario Megna: non c’erano falle nello scafo”, riporta Italpress: “Eppure, Open Arms aveva annotato anche nel diario di bordo che ‘l’imbarcazione di legno sta imbarcando acqua’. Non era vero. Parola di consulente dell’accusa”.



Open Arms, Salvini a processo a Palermo: decisivo l’intervento in aula dei testimoni

Nel corso dell’udienza odierna non sono mancati i momenti di tensione, con tanto di scontro tra le parti civili e la difesa su una conversazione intercettata dal mezzo navale. Per i legali di Salvini, infatti, la conversazione radio dell’1 agosto confermerebbe il comportamento anomalo da parte di Open Arms.

Dal canto suo, l’organizzazione no profit ha annunciato di avere denunciato l’equipaggio del sommergibile della Marina Militare “Venuti” – che ha realizzato il video – per omissione di soccorso. Fiducioso l’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno: “È stato assolutamente decisivo oggi l’intervento in aula di questi testimoni che hanno evidenziato quello che noi diciamo da tempo, cioè che Open Arms in realtà non si è imbattuta occasionalmente nella piccola imbarcazione coi migranti, ma da una serie di elementi viene fuori che ha avuto delle indicazioni ben precise. Credo che questo sia importante per che dimostra la legittimità del provvedimento di divieto emesso sulla base delle anomalie”, la sua analisi all’uscita dall’aula bunker dell’Ucciardone.