Terminata la nuova udienza del processo Open Arms che vede Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito della vicenda dell’estate 2019. Intervenuta ai microfoni dei cronisti, l’avvocato Giulia Bongiorno ha annunciato che il segretario federale della Lega farà un intervento nella prossima udienza: “Abbiamo atteso che finissero i testi dell’accusa e adesso cominceremo a evidenziare quella che è la nostra posizione”.
Giorno importante per le deposizioni, secondo Giulia Bongiorno particolarmente significativa la testimonianza dell’ex ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Dalla sua ricostruzione credo sia risultato evidente che è veramente erroneo e fuorviante pensare che il ritardo nello sbarco sia un fatto doloso visto che si è parlato di una tempistica che è collegata sistematicamente alle interlocuzioni con l’Europa. Credo che il meccanismo della redistribuzione sia fondamentale per comprendere che non si tratta di ritardi nello sbarco ma solo di momenti diretti a individuare quale può esser una redistribuzione. Quindi il ritardo era finalizzato ad alcune anomalie evidenziate nella Open Arms che si sommano alla questione legata alla redistribuzione”, riporta Adnkronos. (Aggiornamento di MB)
OGGI NUOVA UDIENZA OPEN ARMS A PALERMO: L’APPELLO DI SALVINI
«Oggi sono per l’ennesima volta a Palermo, nell’Aula Bunker dell’Ucciardone famosa per i maxiprocessi contro i mafiosi, per il processo OpenArms»: lo scrive sui propri canali social il vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, postando la foto prima dell’inizio della nuova udienza del processo che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto atti d’ufficio. L’allora Ministro dell’Interni Salvini è accusato di non aver autorizzato nell’agosto 2019 lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave ong Open Arms: nell’udienza di oggi, sono attesi l’ex Premier Giuseppe Conte, l’ex vicepremier Luigi di Maio e l’ex Ministra degli Interni Luciana Lamorgese (che succedette a Salvini nel Governo Conte-2).
Nel suo appello lanciato sui social, il leader della Lega sottolinea di rischiare con questo processo «fino a 15 anni di carcere per aver difeso l’Italia e i suoi confini, salvando vite e facendo rispettare la legge. Sono attesi come testimoni dell’accusa Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, non ci annoieremo». Con Salvini anche l’avvocato difensore nonché senatrice Giulia Bongiorno: all’entrata all’Ucciardone ha spiegato ai giornalisti presenti, «È già pronta e sarà depositata lunedì in sei procure della Repubblica una denuncia». Qui la legale si riferisce alle rivelazioni in merito al sommergibile Venuti della Marina Militare che nell’agosto 2019 aveva ripreso e filmato l’attività della ong spagnola, «senza che l’importante informativa fosse inserita nei fascicoli valutati dalla magistratura e in particolare da Tar e procure e senza che potesse essere visionata dal Parlamento». Dopo l’ultima udienza lo scorso 3 dicembre era stato lo stesso Salvini a ricordare come «Le procure siciliane, quella di Roma e la procura militare sapevano che la ong spagnola Open Arms aveva intercettato (in acque libiche) un barcone di immigrati grazie alla soffiata di un soggetto ignoto e in grado di suggerire l’esatta posizione del barcone». L’ipotesi è che si tratti di uno scafista e per questo la difesa di Salvini contro Open Arms continuerà ad insistere anche in questa nuova udienza: «Solo ora – tre anni dopo! – siamo venuti a conoscenza che c’erano foto, video e registrazioni della ong, immortalata da un sottomarino della Marina italiana, che potrebbero riscrivere la storia di un processo dove rischio fino a 15 anni di carcere».
CONTE, DI MAIO E LAMORGESE TESTIMONI DELL’ACCUSA CONTRO MATTEO SALVINI: COSA HA DETTO L’EX PREMIER
Primo a deporre nella nuova udienza sul caso Open Arms-Salvini è il leader del M5s Giuseppe Conte, rispondendo alle domande del Procuratore aggiunto Marzia Sabella: «L’accordo raggiunto nel 2018 tra l’Italia e gli altri paesi europei non prevedeva una condizione legata allo sbarco dei migranti. Potevano tranquillamente sbarcare, non c’era alcuna pregiudiziale né io l’ho mai posta». Conte prova a smentire Salvini spiegando di fatto che il Ministro agì da solo: «Io non mi sono mai occupato del Pos (il porto sicuro per lo sbarco dei migranti, ndr). Non ho mai inteso che il rilascio del Pos potesse essere questione sottratta al ministero competente, era una pratica amministrativa di competenza del ministero di competenza. Ripeto, io non mi sono mai occupato del Pos per ravvisare se c’erano gli estremi per lo sbarco».
In merito alle nuove prove presentate dalla difesa del leader leghista, Conte anche qui smentisce su tutta la linea: «Non ho mai sentito parlare, personalmente, del pericolo della presenza di terroristi a bordo della nave Open Arms né di armi pericolose. Non mi è mai stata rappresentata una situazione del genere. Non ricordo delle interlocuzioni con il ministro Salvini nell’agosto del 2019 su Open Arms». Secondo l’ex Premier Giuseppe Conte, si tratterebbe di una mera «deduzione logica. Eravamo nella fase annunciata della crisi di governo, escluderei una maggiore occasione di dialogo visto il clima che si era instaurato». Secondo i legali della ong spagnola, «Sono 7 anni che le ong del mare vengono indagate, diffamate, ostacolate, bloccate, eppure finora l’unico indagato è l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Siamo a Palermo per il processo a suo carico, testimoni Conte, Di Maio, Lamorgese. La verità è una: noi salviamo vite». Sui video emersi nella precedente udienza, Open Arms si difende con il legale Arturo Salerni che all’Adnkronos fa sapere «quel materiale dimostra che il sottomarino della Marina militare, il sommergibile Venuti, si limitò a documentare con filmati e foto le operazioni di soccorso, senza fornire aiuto e senza segnalare alle autorità competenti la presenza di un’imbarcazione in difficoltà. Nello stesso tempo» – conclude l’avvocato – «deposito il video che è stato registrato nella stessa occasione dalla tv spagnola e riferito allo stesso soccorso compiuto da Open Arms».