Nuovi sviluppi sul caso Open, Matteo Renzi punta il dito contro il pubblico ministero. Intervenuto ieri in audizione in giunta immunità al Senato, il leader di Italia Viva ha rivelato di avere quattro prove “schiaccianti” sul fatto che “il pm di Firenze ha violato la Costituzione”. Il senatore di Rignano ha spiegato di “aver portato all’attenzione della giunta non la richiesta di non fare il processo a me, ma che si prenda atto della violazione della Carta costituzionale”.



“Io non ho violato le leggi, mentre il pm di Firenze ha violato la Costituzione: questa è una cosa grave, se un pm viola la Carta qualche problema ce l’ha questo Paese”, l’affondo di Matteo Renzi, che nel corso delle scorse settimana ha annunciato di non voler chiedere l’immunità e di essere pronto ad affrontare le accuse…



Open, Renzi: “Pm ha violato Costituzione”

Nel corso del suo intervento sul caso Open, Matteo Renzi ha spiegato che le quattro prove portate in giunta sono l’acquisizione di corrispondenza del giugno 2018 con il dottor Males, lo scambio di Whatsapp con il dottor Carrai, una serie di e-mail dell’agosto 2019 e l’estratto conto con l’acquisizione da parte del pubblico ministero in data 11 gennaio 2021. Quest’ultimo “lo trovo molto convincente e sarà discusso nella giunta nelle forme che riterrà”, ha evidenziato l’ex premier. Renzi ha proseguito: “Non mi sento un perseguitato, non grido al complotto. Dal mio punto di vista non c’è nessuna guerra con la magistratura e faccio mie le parole di oggi del presidente Mattarella. Non mi sento sotto aggressione dei media ma ci sono dei media che da anni vanno avanti così ma, è anche vero, che ci sono cause di risarcimento danni molto significative”.

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