Secondo una versione che si tramanda da decenni, Richard Wagner, in visita in Italia, ammirati i lussureggianti giardini di Villa Rufolo a Ravello, ebbe l’ispirazione per il secondo atto di Parsifal che si svolge nel dominio incantato del mago Klingsor. Secondo un’altra, sarebbe stata la timpa sulle falde dell’Etna ad ispirare il compositore. Nell’incantevole Ravello è in corso uno dei maggiori e più interessanti festival dell’estate, su cui c’è meno attenzione da parte della stampa nazionale di quello che meriterebbe. E’ l’unico festival che si svolge dal 25 luglio al 13 settembre ed ha come protagonisti grandi artisti italiani e stranieri
L’Italia è rappresentata al massimo livello a cominciare dalla presenza, per la prima volta a Ravello, di Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini il primo settembre. È l’eccellenza che sancisce l’internazionalità di un festival: la presenza di Daniele Gatti con l’Orchestra Mozart, – concerto prodotto dal Festival e che ne segna il debutto come direttore musicale – di Cecilia Bartoli, anche lei per la prima volta a Ravello con un concerto, diretto da Gianluca Capuano e Les Musiciens du Prince, che, prodotto in collaborazione con i festival di Lucerna e di Salisburgo, avrà la sua origine a Ravello, di Beatrice Rana, nuova stella nel firmamento dei pianisti, che si esibirà in tre ruoli diversi, con l’Orchestra, al pianoforte a quattro mani e da sola, del Quartetto di Cremona e del giovane e talentuosissimo Filippo Gorini, sono da intendersi secondo questo significato; eccellenze italiane che si uniranno a quelle di artisti eccellenti come Valery Gergiev e la sua Orchestra del Mariinsky, di Iván Fischer e la sua Budapest Festival Orchestra, di Martha Argerich, e di quello che forse è da considerarsi il più importante pianista jazz di oggi, Brad Mehldau.
La Campania sta generando interessantissime e vivacissime esperienze musicali: è giusto presentarle e costruire una collaborazione con loro a cominciare dalla punta di diamante rappresentata dall’Orchestra del Teatro di San Carlo che si esibirà in due concerti: il primo con il suo direttore musicale Juraj Valčuha e Beatrice Rana, il secondo con un’altra di quelle eccellenze che rappresentano l’Italia nel mondo ed ovvero Marco Armiliato; poi La Cappella Neapolitana che, diretta da Antonio Florio con Véronique Gens, Maria Grazia Schiavo, Mauro Borgioni e Raffaele Pe nei ruoli principali, ha proposto, all’inizio della manifestazione una delle più amate opere del repertorio di tutti i tempi come il Dido and Aeneas di Purcell (che è stato applauditissimo), l’Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi che l’11 agosto si è esibita nell’ormai tradizionale Concerto all’Alba, quest’anno dedicato alla musica spagnola e diretto da Jordi Bernàcer con il pianista Javier Perianes, e in un concerto omaggio a Charlie Parker nel centenario della nascita con John Axelrod direttore e la partecipazione di alcuni dei migliori jazzisti italiani; chiudono la rassegna l’ensemble I Talenti Vulcanici, fresco vincitore del Premio Abbiati della critica musicale italiana e la giovanissima e vivacissima Orchestra Filarmonica di Benevento diretta da Carlo Rizzari.
Non può mancare Wagner. Se le restrizioni impediscono, come di tradizione, la presenza dei grandi organici orchestrali necessari per l’esecuzione delle sue opere allora avranno un significato particolare il 21 agosto il concerto di musica da camera di Asher Fisch e Stefanie Irányi dedicato a Wagner e Liszt e la duplice esecuzione dell’Idillio di Sigfrido nei concerti di Daniele Gatti e Iván Fischer.
Ci sarà poi, con cadenza settimanale, e con programmi sorpresa, musica in Piazza Duomo.
Il primo appuntamento del Festival è stato un tributo a quello che è stato il musicista più amato di questi ultimi decenni e che da pochissimo ci ha lasciato, Ennio Morricone.
“Morricone dirige Morricone” – il primo, commovente omaggio al grande maestro dopo la sua scomparsa; protagonisti l’orchestra che per anni è stata la sua in tanti memorabili concerti, la Roma Sinfonietta, e Andrea Morricone.