In questi giorni, riaprono i teatri e le sale da concerto dopo oltre un anno di chiusura, se si esclude la breve stagione estiva in luoghi di spettacolo all’aperto e tenendo conto di stretti protocolli in termini di distanziamento degli artisti e del pubblico e per fare terminare lo spettacolo in modo che pubblico e artisti possano rientrare a casa entro il coprifuoco delle 22.
Il Maggio Fiorentino, dopo tanti mesi di attività svolta a sala vuota, è, insieme con Santa Cecilia, la Fenice di Venezia e il Teatro dell’Opera, tra i primi teatri in Italia ad accogliere gli spettatori per concerti dal vivo. Si privilegiano Verdi (a Roma e a Venezia) e Stravinsky a Firenze per i cinquanta anni dalla morte.
A Roma, il Teatro dell’Opera ha riaperto le sue porte al pubblico con un concerto sinfonico diretto dal maestro Michele Mariotti dedicato a Verdi, con un programma composto dai ballabili tratti dalle opere Macbeth, Don Carlos Les vêpres siciliennes, un concerto gioioso, in cui Mariotti ha dimostrate di essere pronto a raccogliere l’eredità di Riccardo Muti come maggior direttore verdiano su piazza.
All’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono stati Bach e Čajkovskij, eseguite dall’Orchestra di Santa Cecilia sotto la direzione di Antonio Pappano, a riaprire, lunedì 26 alle 19:30, e a rendere omaggio alla Croce Rossa Italiana.
A Napoli il San Carlo ha annunciato una estiva prevalentemente all’aperto con grandi voci internazionali e una tournée nelle principali Piazze Regionali.
A Firenze, Daniele Gatti ha concertato un programma interamente dedicato a e Igor Stravinsky con la Symphonie de Psaumes e la Sinfonia in do. Il giorno successivo al concerto inaugurale, alle 19, il Festival del Maggio ha inaugurato la programmazione lirica con Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Sul podio il maestro Daniel Harding e, alla regia, il debutto fiorentino di Frederic Wake-Walker.
Il sipario della Fenice si è alzato il 26 sul concerto sinfonico “Verdi e la Fenice”, diretto da Stefano Ranzani e che ha avuto come protagonisti Luca Salsi e Michele Pertusi: i due solisti si sono misurati con pagine tratte da 5 opere che Verdi scrisse proprio per la Fenice: Ernani, Attila, Rigoletto, La traviata e Simon Boccanegra.
Il Regio di Torino riapre con La Traviata diretta da Rani Calderon e con la regia di Lorenzo Amato, che fino a oggi era programmata per lo streaming . Allo stesso tempo, però, lancia un appello alla società civile perché sostenga la fondazione nelle spese che dovrà affrontare per mantenere in sicurezza il teatro, le maestranze, gli artisti e il pubblico.
La Scala annuncia un maggio di grandi direttori: Riccardo Chailly il 10 maggio, Riccardo Muti (con i Wiener Philharmoniker) l’11 maggio, Daniel Harding il 17 maggio.
Si potrebbe continuare. Il pubblico corre. Un problema serio è il coprifuoco alle 22 che potrebbe impedire numerosi festival estivi con il loro importante indotto per le economie locali. Ai fini della lotta alla pandemia che il coprifuoco sia alle 22 o alle 23 non credo faccia una grande differenza. La fa per i ristoranti e – non ne parla quasi nessuno – per gli spettacoli all’aperto, quali i festival musicali. La misura sembra una dichiarazione di impotenza: dato che le forze dell’ordine non riescono a frenare la movida (causata un po’ da atavica indisciplina italica, un po’ da ribellione nei confronti di restrizioni che in varia guisa si estendono dal marzo 2020, un po’ da pura insipienza), si spera che il coprifuoco serva a farlo.
Si dovrebbe, in fase di conversione dell’ultimo decreto legge, emendarlo per permettere a maestranze, artisti e spettatori provvisti della “certificazione verde” prevista dal decreto medesimo di essere esentati se mostrano documentazione come il biglietto (per gli spettatori) o attestato del teatro/festival (per artisti e maestranze).
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