Una grande idea, a mio avviso. Nella ricorrenza dei trenta anni dalle stragi di mafia il Teatro Massimo di Palermo imposta la stagione lirica 2022 sul tema delle guerre alla mafia. La memoria di quegli eventi drammatici è anche il ricordo dell’inizio di una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile che generò tra le tante reazioni anche la riapertura del Massimo e la riappropriazione di spazi cittadini come i Cantieri culturali alla Zisa e lo Spasimo.
L’inaugurazione, giovedì 20 gennaio, è con un titolo altamente simbolico come Les Vêpres siciliennes (I vespri siciliani) di Giuseppe Verdi, firmato dalla regista palermitana Emma Dante e interpretato dal direttore musicale del Teatro Omer Meir Wellber. Una grande coproduzione internazionale con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid, che vedrà impegnati Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Massimo. Il tema dell’opera è il riscatto contro le oppressioni
Dopo l’inaugurazione con Les vêpres siciliennes, la stagione prosegue fino a ottobre 2022 con altre opere evocatrici di partecipazione e riscosse civiche e del binomio arte e politica, come Simon Boccanegra di Verdi (nello storico allestimento firmato da Sylvano Bussotti recentemente scomparso, a cui l’opera è dedicata), Nabucco e Tosca, tra le altre. E viene messo in campo un programma di attività nel mese di maggio volto a ricordare il trentennale delle stragi mafiose:
- A cominciare da Cenere, l’opera inchiesta di Gery Palazzotto su musiche di Marco Betta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri, che debutta il 13 e 14 maggio e conclude dopo Le parole rubate e I traditori la trilogia dedicata ai misteri delle stragi di mafia stringendo il cerchio sui tradimenti e sulle menzogne che hanno portato al “più grande depistaggio della storia giudiziaria italiana”. Lo spettacolo è interpretato da Gigi Borruso.
- Il 23 maggio One minute of no silence un progetto collettivo che unisce artisti di tutto il mondo nel comporre un minuto di musica originale che, inviata via web, comporrà una sinfonia di “minuti di non silenzio” in memoria delle vittime delle stragi del 1992.
- E sempre il 23 maggio, il programma culminerà con l’esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, diretta da Omer Meir Wellber con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo diretto da Ciro Visco.
- Infine il 27 maggio vi sarà al Teatro Regio di Torino la prima esecuzione assoluta di Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, una composizione su commissione di Marco Tutino, in coproduzione con la Fondazione per la Cultura Torino – MITO Settembre Musica, il Teatro Regio di Torino, il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro Massimo di Palermo, in collaborazione con CCO – Crisi come opportunità. L’opera sarà eseguita a Palermo il 19 luglio, al Teatro di Verdura, nel giorno della morte del magistrato Paolo Borsellino ucciso dalla mafia. La drammaturgia è di Emanuela Giordano, in scena gli attori del Piccolo Teatro di Milano.
In maggio ricorre anche un anniversario lieto, il venticinquennale della riapertura del Teatro Massimo (avvenuta nel 1997) e per celebrarne la ricorrenza, il 12 maggio, sul podio dell’Orchestra del Massimo salirà Michele Mariotti, prossimo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, che eseguirà la Sinfonia n. 2 di Gustav Mahler “Resurrezione”.
“La programmazione 2022 – dice il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone – riconquista con la riapertura la volontà di elaborare una narrazione culturale capace di sguardi molteplici di alto livello artistico, valorizzando le forze interne del Teatro, preservando il livello occupazionale e mantenendo gli impegni assunti con gli artisti che hanno subìto la cancellazione delle produzioni nel periodo della chiusura e dell’emergenza sanitaria. Dedichiamo questa nuova stagione alla capacità di resistere e di reagire pur in situazioni difficili, a volte estreme, come quelle in cui il mondo del teatro si è ritrovato”.
Il programma completo di opere, balletti e concerti del 2022 festeggia la riapertura del Teatro, oggi come allora, con un programma che vede avvicendarsi sul palcoscenico di Piazza Verdi e al Teatro di Verdura grandi protagonisti della scena contemporanea. Tra loro: Placido Domingo, che canta per la prima volta al Teatro Massimo di Palermo, Roberto Abbado, Kent Nagano anche lui per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, George Petean, Anna Pirozzi, il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, Maria Agresta al suo debutto italiano in uno dei ruoli più drammatici e intensi del teatro di Donizetti, nel ruolo di Elisabetta I in Roberto Devereux. E ancora Ewa Plonka, Maria José Siri, Erwin Schrott John Osborn, Fabio Sartori, il giovane e talentuoso direttore d’orchestra Michele Spotti, Maria Yakovleva, l’étoile ospite della coreografia di Davide Bombana Le relazioni pericolose e il duo di artisti visuali Masbedo.
Ripartono nel 2022 anche i progetti di produzione del Teatro dedicati alle scuole, con una particolare attenzione agli aspetti sociali che hanno visto nel 2021 la ripresa dell’attività del Coro di Danisinni e che prevedono nuovi interventi nei quartieri a rischio della città metropolitana. Così come proseguono le collaborazioni già intraprese con alcune tra le principali istituzioni musicali del territorio: il Conservatorio di Palermo, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, The Brass Group, l’Associazione Amici della Musica di Palermo, a cui si aggiungono la Fondazione Merz, l’Accademia di Belle Arti, l’Università degli Studi di Palermo
Riprende anche la programmazione delle tournée con i complessi artistici e tecnici del Teatro, a partire da quella in Giappone (Tokyo, Hamamatsu, Otsu, Osaka e Nagoya) nel mese di giugno 2022, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, e due opere: La bohème di Giacomo Puccini nel nuovo allestimento appositamente realizzato, con la regia di Mario Pontiggia e Fabrizio Maria Carminati sul podio; e Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi nell’allestimento storico del Teatro Regio di Torino.
Una stagione davvero speciale che corona il secondo mandato di Francesco Giambrone alla guida del Teatro Massimo. Ora alla guida dell’ANFOLS, l’associazione delle fondazioni liriche, è secondo indiscrezioni in procinto di diventare sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma.