Opera San Francesco: metà italiani e metà stranieri in cerca di cibo

Siamo a Milano, in Piazza Velasquez, a pochi passi dalla fermata della linea rossa di Gambara: qui si trova l’Opera San Francesco, un luogo che offre un pasto caldo a chi non ha più qualche soldo per comprare da mangiare. Qui, infatti, si radunano i nuovi poveri di Milano. Metà sono italiani, come spiega Libero: “Persone che lavorano a contratto, pensionati che non sanno come arrivare a fine mese e adulti di mezza età troppo vecchi per trovare lavoro e troppo giovani per non lavorare”. L’altra metà invece sono “per lo più mamme straniere”, con i loro bimbi che giocano sul pavimento, ridono tra loro e abbracciano Frate Andrea, che li accoglie sempre con un sorriso.



“Ce ne sono una ventina di bimbi che frequentano la nostra mensa, ma dipende dai periodi”, racconta. “Nei mesi estivi si presentano tutti i giorni con le mamme. Adesso che c’è scuola vengono quando hanno mal di pancia. O la domenica, quando non ci sono le lezioni”. Insieme alla quindicina di volontari che lo affiancano, accoglie tutti coloro che bussano alla sua porta. “Senza di loro (i volontari, ndr) e senza le donazioni sarei letteralmente perduto”, ammette Frate Andrea. La situazione, però, si fa sempre più preoccupante: “Milano è diventata una città per pochi facoltosi che non possono permettersela. Agli altri non resta che barcamenarsi”, rivela.



I nuovi poveri di Milano accolti da Frate Andrea

Una Milano sempre più costosa, per soli ricchi. Ma allo stesso tempo una Milano generosa, come rivela Frate Andrea a Libero: “Ci sostiene non solo economicamente ma anche con braccia e cuori pronti a donarsi”, spiega. Nell’ultimo periodo “c’è stato un aumento di donne provenienti dal Perù con i figli al seguito perché lì la situazione è molto delicata anche se i mezzi di informazione ne parlano poco e nessuno sa. Noi cerchiamo di aiutare queste famiglie come possiamo. Con il cibo della mensa certo, ma anche con il materiale della scuola… Cartoleria, zaini, quaderni”. Ogni settembre, infatti, parte il passaparola per mettere insieme quaderni, penne, matite, astucci, colori e quanto possa servire a quei bambini.



Tra le persone che usufruiscono della mensa dell’Opera San Francesco c’è anche una mamma peruviana, scappata da Lima con i suoi due figli: “Hanno vissuto per un po’ in una camera che costava 600 euro al mese. Ma poi non ce la facevano più e la ragazzina mi diceva ‘Ti prego Andrea aiutami tu che io in Perù non voglio tornare’”. Frate Andrea aiuta come può quelle persone che non hanno un pasto caldo: lui, uomini di chiesa dal 2008, organizza i pasti e accoglie tutti con un sorriso e un abbraccio, stranieri e italiani. Come un suo vecchio collega di lavoro che “ha un curriculum pazzesco e tanta buona volontà ma non trova impiego”.