Alcuni operai che stavano protestando contro un’azienda di Prato sono stati malmenati e presi a colpi di mattone dai proprietari della stessa ditta. Lo scrivono i colleghi di Fanpage, che riportano quanto denunciato dal sindacato SiCobas in difesa dei lavoratori in protesta dinanzi alla sede della stamperia tessile pratese Textprint. Da più di quattro mesi un gruppo di lavoratori originari del Pakistan sta protestando dopo che l’azienda ha deciso di licenziare gli stessi lavoratori, dopo che questi avevano denunciato la situazione di sfruttamento, stando alla loro visione dei fatti, che avveniva presso la fabbrica.
Peccato che nella giornata di ieri si sia presentato un gruppo di uomini di nazionalità cinese, fra cui anche uno dei proprietari dell’azienda tessile, che a colpi di mattone ha aggredito alcuni operai che stavano protestando: “Si tratta di un’aggressione squadrista a lavoratori in sciopero – ha spiegato Luca Toscano, coordinatore di SiCobas, parole riportate da Fanpage in data 16 giugno – hanno smantellato il picchetto, malmenato tre degli operai pakistani che presidiavano la zona in quel momento”.
OPERAI AGGREDITI A COLPI DI MATTONE, CHOC A PRATO, IL VIDEO
La stessa aggressione è stata tra l’altro ripresa da uno dei sindacalisti presenti al momento dell’azione violenta, e nel filmato in questione si vedono volare pugni e calci, ma anche minacce dal gruppo di cinesi con tanto di mattoni al seguito. Un’azione di violenza gratuita che si è conclusa anche con dei feriti, come riferito sempre dai sindacati: “per tre operai feriti è stato necessario l’intervento di ambulanze”, con l’aggiunta di altri due operai che sono stati invece medicati sul posto dagli uomini del 118.
“L’aggressione – spiega ancora e conclude Luca Toscano coordinatore provinciale – è stata improvvisa ed è stato letteralmente distrutto il presidio e sono stati rubati striscioni e altri oggetti”. L’azienda rimanda al mittente ogni accusa e parla di “ennesimo episodio di violenza da parte dei manifestanti che da sei mesi tengono in ostaggio l’azienda”, invitando la Procura e la Questura ad un intervento immediato per rimuovere il picchetto illecito. Qui il video pubblicato dal quotidiano La Nazione