L’ultimo video prima di morire, girato dal più giovane degli operai travolti da un treno a Brandizzo (Torino), Kevin Laganà, contiene elementi che potrebbero contribuire all’inchiesta in modo importante per chiarire le responsabilità dietro il disastro. Circa un’ora prima della strage, costata la vita a cinque persone, l’operaio 22enne ha girato il filmato che, secondo suo fratello, Antonino Laganà, avrebbe il valore di un “testamento” alla luce di quanto successo. Lo ha dichiarato lui stesso ai microfoni del Corriere della Sera, sottolineando il suo punto di vista su quelle sequenze che oggi suonano come una inquietante anticamera della tragedia: “È come se mio fratello avesse voluto farsi giustizia da sé“.
Nell’incidente ferroviario avvenuto pochi giorni fa lungo la linea Torino-Milano, all’altezza della stazione di Brandizzo, hanno perso la vita, oltre al 22enne Kevin Laganà, altri quattro colleghi impegnati nei lavori notturni sui binari che, secondo quanto finora emerso, al momento dello schianto non avevano ancora ricevuto il via libera: Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni, e Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni. Anche il fratello di Kevin Laganà, secondo quanto riportato dal quotidiano, lavora per la ditta di cui erano dipendenti i cinque operai morti sotto il treno, e per questo sarebbe stato convocato in Procura come testimone. “Dirò la verità, come ho sempre fatto”, ha anticipato l’uomo ai microfoni del Corriere.
Operai morti travolti da un treno a Brandizzo: il racconto del fratello di Kevin Laganà
Nel video girato da Kevin Laganà la notte della tragedia, poco prima del passaggio del treno che lo avrebbe travolto insieme ai quattro colleghi senza dargli scampo, si sente una voce fuori campo che dice “se vi dico ‘treno’ vi spostate, andate da quella parte“. Una “direttiva” dovuta al fatto che a quell’ora, su quel tratto ferroviario all’altezza di Brandizzo, non era stata data ancora alcuna autorizzazione ai lavori perché la circolazione dei treni non era bloccata. Nessuna interruzione del traffico ferroviario. Da quelle sequenze emerge inevitabilmente una domanda: se si trattasse di una “prassi” più che di una eccezione, cioè affidarsi a una sorta di “vedetta” che avrebbe avvertito gli altri operai in servizio sulle rotaie dell’imminente arrivo di un convoglio e quindi della necessità di allontanarsi immediatamente per non essere travolti.
Sarà l’inchiesta a stabilire la sussistenza di tale scenario, ma il fratello di Kevin Laganà non ha dubbi sul peso specifico che quel video assumerà in sede giudiziaria: “Certo è incredibile quel video. Kevin lo ha lasciato come si può lasciare un’eredità: un filmato che non lascia dubbi e fa giustizia. Ha girato quelle immagini che gli mancava mezz’ora a morire, e quella stessa sera aveva mandato a mio padre il messaggio ‘ti amo’. Da una parte un testamento per far conoscere la verità, dall’altra un saluto per la persona che amava di più“.