Ha messo a rischio la sua vita, nonostante le intimazioni dell’azienda, che però non può licenziarlo: stanno facendo discutere le sentenze del tribunale di Venezia e di Ascoli Piceno sulle violazioni delle norme di sicurezza. Partiamo dal caso di Marghera, dove un operaio non ha usato imbracature, ha lasciato i guanti in tasca e non si è allacciato il casco: si è disfatto dei dispositivi di protezione in un ambiente pericoloso. Nonostante ciò, per il giudice del lavoro il licenziamento è eccessivo e sproporzionato.



Stando a quanto riportato dal Giornale, non si è trattato di una dimenticanza, ma di una specie di insubordinazione per questioni ideologiche: il lavoratore rifiutava i dispositivi di protezione. Eppure, il giudice avrebbe ridimensionato il caso, stabilendo che non è una giusta causa per il licenziamento, parlando di mancanza di proporzionalità tra fattispecie e condotta. Per la giusta causa, sostiene il giudice, deve esserci una grave negazione degli elementi essenziali, eppure la sicurezza sul lavoro dovrebbe rientrarci.



OPERAI E NORME DI SICUREZZA: IL CASO DI ASCOLI PICENO

Un caso simile è avvenuto ad Ascoli Piceno: Stefano Zurlo sulle colonne del Giornale segnala la vicenda di un dipendente che non ha utilizzato gli occhiali nel reparto dove avviene lo stampaggio, quindi è stato punito con la sospensione di un giorno. Stessa sanzione è stata decisa in un’altra occasione, perché il caso si è ripresentato. Alla terza volta l’azienda ha deciso di licenziarlo per giusta causa, ma la decisione è stata annullata dal giudice.

Se da un lato è pur vero che la recidiva può comportare l’interruzione del rapporto di lavoro, d’altro canto la negligenza deve essere grave. In questo caso specifico non c’è la prova che lo sia, perché non c’è la certezza che i macchinari in quel momento fossero attivi, di conseguenza, in caso di incidente, il danno sarebbe stato lieve.



NORME DI SICUREZZA, COSA DICONO I DATI

Stefano Zurlo, dunque, segnala come la sciatteria di alcuni lavoratori e la mancanza dell’osservanza delle precauzioni minime obbligatorie possano rappresentare un rischio, però non sufficiente per licenziare l’operaio. A tal proposito, segnala che dai dati dell’Inail emerge che almeno il 50% degli infortuni sul lavoro sono causati da dimenticanze, accorgimenti minimi che possono essere importanti e decisivi per evitare disastri.