Starebbe per arrivare una nuova stangata per i consumatori dal caro bollette gas ed energie. Come si legge sul quotidiano La Stampa, i fornitori che avevano stipulato con i clienti dei contratti a prezzi “bloccati”, quindi non variabili nel tempo secondo le oscillazioni del mercato, dovranno obbligatoriamente tornare sui propri passi, effettuando delle rimodulazioni verso l’alto. Si tratta di promozioni che sono diventate così convenienti per il consumatore finale, al punto da diventare insostenibili per gli operatori, che ovviamente non potevano immaginare i rincari nelle materie prime avvenuti negli ultimi mesi.



“E così – commenta il quotidiano torinese – mano a mano che i derivati con cui si sono coperte negli anni per garantire prezzi bloccati ai clienti e lauti margini a propri azionisti vanno a scadenza, fioccano le lettere di disdetta unilaterale dei contratti”. Le comunicazioni ufficiali da parte delle aziende recitano: «Con riferimento al Tuo contratto a mercato libero di energia elettrica e/o gas, a causa della mutata situazione di mercato, si rende necessario apportare alcune modifiche al Tuo contratto, che in ogni caso non verranno applicate prima della scadenza naturale delle tue condizioni economiche».



STANGATA PER LE BOLLETTE DI LUCE E GAS A PREZZO BLOCCATO: PARTITE LE COMUNICAZIONI DELLE AZIENDE

Altre lettere scendono invece più nel dettaglio, spiegando meglio la situazione: «I mercati del gas e dell’energia elettrica stanno registrando forti rialzi, causati da un aumento molto sostenuto del prezzo dell’anidride carbonica (CO2) e da una forte domanda rispetto all’offerta. Per queste cause, non dipendenti da noi, siamo costretti a rivedere la struttura dei prezzi della tua fornitura a partire dal 01 luglio 2022: in particolare, come previsto dal tuo contratto e, soprattutto, per evitare di applicarti un prezzo fisso oneroso, dal 01 luglio il tuo prezzo passerà da fisso a variabile».



Alcuni operatori sembrano addossare le colpe al meccanismo con cui l’Unione Europea penalizza le aziende che emettono CO2 attraverso un’imposta che grava sulla produzione di energia con centrali a carbone e a olio combustibile, meno invece per le centrali a gas naturale e quasi nulla per gli impianti rinnovabili e nucleari. In ogni caso il risultato è lo stesso: nelle prossime settimane i clienti con contratti a prezzo bloccato dovranno fronteggiare dei rialzi. «Nessun operatore può permettersi tariffe più convenienti di quelle stipulate fino a 6-7 mesi fa», ha chiosato Nicola Monti, ad di Edison.