Il governo Meloni ha impresso la svolta sul reddito di cittadinanza. La manovra economica contiene limiti e tagli fin da subito, ma il sussidio sparirà completamente a partire dal 2024. Una svolta promessa e mantenuta, che però non lascerà da sole le famiglie bisognose: le modifiche non chiameranno in causa i nuclei con minori, anziani e disabili.



Come per ogni provvedimento del governo, l’opposizione è sul piede di guerra. Se il Terzo Polo ha optato per una contromanovra ragionata e propositiva, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno invocato la piazza e il pericolo di crisi sociale. Toni allarmistici, naturalmente, soprattutto per quanto concerne il reddito di cittadinanza. Una misura fondamentale per i giallorossi, da non toccare neanche con un dito. Eppure, come ricordato da Maurizio Belpietro su La Verità, i due partiti non la pensavano in questo modo fino a qualche tempo fa: quando fu introdotto il sussidio, il Pd votò contro e lo giudicò una follia; i grillini, invece, hanno sempre posto l’accento sulla necessità di apportare dei correttivi. Ma la svolta riguarda anche l’opposizione, in questo caso un cambio di marcia opportunista.



La stocca di Belpietro

“La trasformazione più clamorosa riguarda il giudizio sul reddito di cittadinanza. Quando fu introdotto, il Pd votò contro e i principali centri studi lo giudicarono una follia che avrebbe creato un buco nel bilancio dello Stato”, l’analisi senza sconti di Maurizio Belpietro sul suo quotidiano. Ma il giornalista non risparmia stilettate al Movimento 5 Stelle: “Prima che cadesse il secondo governo Conte, anche i grillini si resero conto che la legge aveva bisogno di manutenzione. Ma ora che il governo Meloni ha deciso di cambiare le regole, limitando la misura alle sole persone che non sono in grado di lavorare, apriti o cielo. Il leader grillino, che dopo essere stato avvocato del popolo da qualche mese, per guadagnare consensi, si è trasformato in tribuno della plebe, minaccia di mobilitare la piazza e si dichiara pronto a tutto”. Frecciatina inevitabile anche per il segretario dem uscente Enrico Letta: “A sollecitare manifestazioni di protesta è anche l’uomo che ha perso qualsiasi cosa poteva perdere, ossia Enrico Letta, il quale dimentico delle posizioni contrarie del suo partito, adesso difende il reddito di cittadinanza”.

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