Si avvicina il momento dell’ora legale 2021. Con l’arrivo della primavera siamo pronti a dire addio all’ora solare. Alle ore 02:00 tra sabato 27 marzo e domenica 28 marzo dovremo spostare le lancette alle 03:00. Un passaggio che poteva essere abolito e che invece l’Italia ha deciso di confermare. L’Italia, infatti, ha deciso di confermare questa tradizione a differenza di alti Stati europei. In sede Ue c’è, infatti, la richiesta formale di lasciare invariata la situazione, a differenza ad esempio della Francia. Come evidenziato da Quotidiano.net, subiremo quindi un piccolo fuso orario anche con Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia.



La scelta è anche una questione di latitudine. I paesi scandinavi hanno una copertura di luce in estate molto lunga rispetto alla tipica giornata mediterranea. Dunque, dovremo ogni anno abituarci al piccolo jet-lag legato a questo passaggio dall’ora solare all’ora legale. (agg. di Silvana Palazzo)

ORA LEGALE 2021, QUANTO SI RISPARMIA

È tempo di ora legale 2021 e si riaccende il dibattito sull’abolizione del passaggio dall’ora solare. L’ora legale è vantaggiosa: dal 2004 al 2020 sono stati risparmiati oltre 1,7 miliardi di euro grazie ai minori consumi di energia per 400 milioni di kWh, praticamente quanto il consumo medio annuo elettrico di circa 150mila famiglie, secondo Terna. La società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale in una nota spiega che nei prossimi 7 mesi avremo in Italia impatti positivi per il sistema energetico dal punto di vista elettrico, ambientale ed economico.



L’anno scorso i benefici dell’orale legale hanno causato un risparmio di un valore pari a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate, quindi parliamo di un risparmio economico di 66 milioni di euro, anche se potrebbe aver avuto un peso anche la pandemia Covid. Per il 2021 Terna si attende un parziale recupero del fabbisogno energetico, quindi benefici più simili a quelli degli anni precedenti. (agg. di Silvana Palazzo)

ORA LEGALE 2021, QUANDO SI CAMBIA ORARIO

Sta per tornare l’ora legale 2021, il giorno in cui spostare le lancette degli orologi in avanti, dalle ore 2 alle 3. Scatterà nella notte tra sabato 27 marzo e domenica 28 marzo 2021. Non è necessario però restare in piedi svegli per aggiornare l’orario, peraltro ormai la tecnologia provvede da sola, quindi solo chi usa orologi da polso o ha orologi da parete deve ricordarsi di spostare le lancette dei nuovi dispositivi sul nuovo orario. Questo passaggio dall’ora solare all’ora legale è stato pensato per ottenere un’ora di luce in più di sera, così da consumare meno corrente elettrica. Quindi, le giornate ci appariranno apparentemente più lunghe, perché il buio arriverà più tardi. Nei primi giorni però dovremo abituarci a dormire un’ora in meno.



A tal proposito, è ormai risaputo che dire addio all’ora solare per tornare all’ora legale ha conseguenze anche sull’organismo delle persone. Diversi studi hanno dimostrato che provoca disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e stress. Dunque, riesce ad influire sull’umore ancor più dell’instabilità meteorologica tipica della primavera.

ORA LEGALE 2021, L’ULTIMA? COSA SUCCEDE

Il passaggio dall’ora solare a all’ora legale nel 2021 può risultare ancor più difficile, viste le restrizioni in zona rossa. Gli esperti consigliano infatti di trascorrere del tempo all’aria aperta proprio per far abituare l’organismo al nuovo orario. Bisognerà farlo allora rispettando le limitazioni introdotte per arginare i contati di coronavirus. Anche l’attività fisica può aiutare per “sincronizzare” il proprio orologio interiore, quindi prima di farlo fate attenzione alle disposizioni previste per non incappare in sanzioni. Questo comunque potrebbe essere l’ultimo anno in cui si verifica questo passaggio, visto che nel 2018 il Parlamento Ue ha approvato una risoluzione con cui invita i Paesi Ue a decidere entro il 2021 se mantenere o meno questo cambio di orario. Dunque, agli Stati membri dell’Ue spetta il compito di decidere. Deve farlo, dunque, anche l’Italia, dove l’ora legale è in vigore dal 1966, in un periodo in cui il fabbisogno energetico cresceva costantemente, mentre in precedenza era stata usata per la prima volta nel 1916.