SCATTA L’ORA LEGALE 2023, ADDIO ALL’ORA SOLARE: LE NOVITA’
L’ora legale 2023 scatta oggi, domenica 26 marzo. È arrivato anche quest’anno il momento di dire addio all’ora solare e di spostare le lancette un’ora avanti. Il cambiamento è stato apportato questa notte, alle 2.00, che sono diventate dunque le 3.00. Per qualche giorno è probabile che ci sentiremo scombussolati, dato che questo ci porterà a dormire un’ora in meno. In compenso, però, le nostre giornate saranno più lunghe, dato che potremmo sfruttare un’ora in più di luce. Per il ritorno dell’ora solare dovremo attendere il prossimo 29 ottobre.
Nonostante si sia discusso a lungo sulla possibilità di abolire il cambio di ora e di scegliere definitivamente tra l’ora legale o quella solare per tutto l’anno, il nostro Paese non ha ancora deciso di orientarsi in questa direzione a differenza di molti altri. In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l’ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora per aggiungere luce alla sera. In altri come la Tunisia, invece, viene applicata soltanto negli anni in cui il Ramadan cade in periodo di ora solare, in modo tale che non ci sia un allungamento del digiuno.
PERCHÈ È IN VIGORE L’ORA LEGALE 2023?
Non tutti i Paesi nel mondo adottano l’ora legale nel 2023. Nel marzo del 2019, il Parlamento Europeo aveva deciso che l’ora legale a livello comunitario sarebbe stata abolita a partire dal 2021, lasciando a ogni singolo Stato dell’Unione la scelta se mantenerla oppure se avere quella solare per tutto l’anno. L’Italia, tuttavia, ha preferito continuare ad alternare le due modalità, come d’altronde avviene dalla Prima Guerra Mondiale.
L’ora legale non è altro che una convenzione. Quella naturale, infatti, è l’ora solare, in quanto viene stabilita dal movimento apparente del Sole nel cielo ed è per questo motivo chiamata anche “ora civile convenzionale”. Perché, allora, si è deciso di attuarla? L’idea nacque dalla mente di Benjamin Franklin, scienziato nonché Padre fondatore degli Stati Uniti d’America, che ipotizzò nel 1784, sul Journal de Paris, la soluzione di spostare un’ora avanti le lancette dell’orologio con l’arrivo della primavera, per approfittare delle giornate più lunghe e risparmiare così il consumo di candele. Una intuizione che tuttavia non fu presa sul serio. La moderna ora legale, infatti, sarebbe stata proposta per la prima volta in maniera concreta solo nel 1895 da George Vernon Hudson.
L’ORA LEGALE 2023 CONVIENE?
È dimostrato che l’ora legale convenga proprio sulla base della teoria su cui si fonda, ovvero quella del risparmio energetico. Secondo Il Sole 24 Ore, i sette mesi in cui vige l’ora legale riducono di circa 550 milioni di chilowattora i consumi di elettricità. Calcolando che in Italia si usano ancora molto i combustibili fossili, stiamo parlando di un risparmio anche ambientale piuttosto rilevante.
Anche in vista dei prossimi mesi, le previsioni sono favorevoli. Terna, società che gestisce la rete nazionale di trasmissione, stima infatti che l’Italia risparmierà 220 milioni di euro grazie ad un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh, equivalenti al fabbisogno medio annuo di oltre 150mila famiglie.