L’eventuale introduzione dell’ora legale permanente potrebbe produrre effetti nocivi per la salute umana. Dagli Stati Uniti d’America, giungono, infatti, i primi dati in merito all’impatto che questa scelta genererebbe sull’essere umano. In particolare, i ricercatori evidenziano che mattine più buie e sere più luminose potrebbero influire sulla quantità di sonno e di conseguenza rivestire un ruolo attivo anche per quanto riguarda il rischio di obesità, sovrappeso e malattie metaboliche come il diabete, senza dimenticare le patologie cardiovascolari
Anche gli esperti della Società italiana di Endocrinologia (SIE) ai microfoni dell'”Agi” hanno manifestato le loro perplessità sull’ora legale permanente: “Conservare l’orario ‘estivo’ consentirebbe di evitare tutti quei disturbi derivanti da alterazioni del ritmo circadiano per il passaggio ora legale/ora solare, che riguardano un’ampia fascia di popolazione. L’impatto potrebbe essere positivo soprattutto sui bambini che godrebbero di un’ora di più all’aria aperta e fare così più movimento – ha detto Annamaria Colao, presidente SIE e ordinario di Endocrinologia all’Università Federico II di Napoli –, ma, a fronte di questi benefici, l’ora legale permanente può essere poco ‘in sincrono’ con l’orologio biologico e rivelarsi perciò deleteria, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare”.
ORA LEGALE NOCIVA PER LA SALUTE UMANA, SE PERMANENTE? I RICERCATORI: “SI RISCHIANO MALATTIE”
Colao ha poi aggiunto all'”Agi” che, rivalutando studi condotti mettendo a confronto persone che vivono all’estremità est e a quella ovest di uno stesso fuso orario, ci si è accorti che chi vive a ridosso del fuso più occidentale, e quindi è in una situazione più simile a quella che si avrebbe con l’introduzione dell’ora legale permanente, in media dorme di meno e tutto ciò si traduce, oltre che in un calo del 3% della produttività, in una probabilità dell’11% più alta di essere in sovrappeso e del 21% di andare incontro a obesità e diabete.
Non solo: anche il rischio di attacchi cardiaci sale del 19%, mentre quello di tumore al seno cresce del 5%. “Questi dati suggeriscono che qualcosa di analogo accadrebbe anche rendendo permanente l’ora legale nel nostro Paese”, ha concluso Colao. “Infatti, le serate più luminose, dal canto loro, sarebbero meno ‘affini’ all’orologio biologico umano, che alla sera ha bisogno del buio per produrre melatonina e per un riposo adeguato”.