I dubbi sull’efficacia dei vaccini anti Covid non sono diffusi solo in Italia, ma anche all’estero, dove si diffondono fake news anche sui dati sanitari. Come quelli della Scozia, che pubblica periodicamente un report sull’andamento dell’epidemia Covid e la campagna vaccinale, esattamente come accade nel nostro Paese con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Ora a far discutere è la tabella 20 del COVID-19 Statistical Report pubblicato da Public Health Scotland, dalla cui prima lettura si apprende che dall’11 settembre 2021 all’8 ottobre 2021 ci sono stati più morti tra vaccinati che tra non immunizzati. Apriti cielo: ecco la pistola fumante, i vaccini anti Covid non funzionano. Nella pagina che precede tale tabella, però, c’è l’analisi dell’autorità sanitaria.



«Si stima che i vaccini COVID-19 riducano significativamente il rischio di mortalità per COVID-19, tuttavia ci si aspetta ancora un piccolo numero di morti per COVID-19 nelle persone vaccinate, specialmente in individui vulnerabili in cui il vaccino o la risposta immunitaria potrebbero non essere stati efficaci», scrivono a pagina 47. Ma ci sono prove che hanno dimostrato «che la vaccinazione è altamente efficace nel proteggere dalla morte da coronavirus».



REPORT SCOZIA, COSA DICE DAVVERO SU MORTI E VACCINATI

Public Health Scotland, oltre a ribadire che i vaccini attualmente a disposizione sono efficaci anche contro le varianti Alpha e Delta, cita anche i risultati di una analisi di UKHSA, secondo cui «127.500 decessi sono stati evitati in Inghilterra come risultato del programma di vaccinazione COVID-19, fino al 24 settembre 2021». Dal 29 dicembre, quindi a 21 giorni dall’inizio della campagna vaccinale in Scozia, all’8 ottobre 2021 ci sono stati «4.565 decessi confermati correlati a COVID-19 con un risultato PCR positivo e in cui COVID-19 è stato registrato come causa sottostante o contributiva sul certificato di morte». Di questi, il 75,2% (3.434) era in individui non vaccinati, il 6,5% (299) aveva ricevuto una dose di vaccino COVID-19 e il 18,2% (832) aveva ricevuto due dosi. L’autorità sanitaria scozzese a tal proposito ribadisce un concetto ormai noto: «Il rischio di morte da COVID-19 è fortemente legato all’età, con i più vulnerabili nel gruppo di età superiore ai 70 anni».



E ricorda che in Scozia sono stati finora vaccinati oltre 3,8 milioni di persone con due dosi. Di queste, 832 (0,022%) sono risultate positive al coronavirus a 14 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e sono morte per Covid ritenuto come causa sottostante o concausa della morte. «Questi individui avevano diverse comorbidità che hanno contribuito alla loro morte». Infatti, il 79,2% era nel gruppo degli over 70.