Verso il ritorno dell’ora solare: ecco quando si cambia
L’ora solare del 2023 farà il suo ritorno nell’ultimo weekend di ottobre, offrendoci un’ora in più di sonno grazie al cambio dall’ora legale. Questo passaggio avverrà nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre. Il momento preciso in cui avviene il cambio dell’ora è alle 3 del mattino di domenica. A quell’ora, infatti, le lancette dell’orologio vanno portate indietro di un’ora, in modo tale che diventino le 2. Chiaramente se non siete già svegli, potete procedere con la modifica manuale degli orologi analogici al vostro risveglio, mentre la maggior parte dei dispositivi elettronici effettua questo aggiustamento automaticamente. Il cambio dell’ora da legale a solare (e viceversa) di notte è stato scelto per ragioni pratiche. Infatti, durante la notte, si registra una minor circolazione di bus, treni e mezzi di trasporto in generale, quindi il disagio causato dal cambio dell’ora è minore e ci sono meno questioni logistiche da affrontare. Se non ci fosse questo approccio, ad esempio, bisognerebbe richiedere una ristrutturazione dei piani di volo delle compagnie aeree e un maggiore sforzo di coordinamento tra i paesi.
Dall’ultima domenica di ottobre sarà in vigore l’ora solare, quindi guadagneremo un’ora di sonno extra. Anche se le mattine saranno più luminose, i pomeriggi si faranno bui prima. Come di consueto, l’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo, quando dormiremo un’ora in meno ma avremo più luce durante il giorno. Occorre non dimenticare, quindi, di regolare manualmente gli orologi non collegati alla rete nella notte tra il 28 e il 29 ottobre.
Ora solare bocciata? Sima lancia petizione per l’ora legale
Il cambio dell’ora da legale a solare o viceversa dipende dalla zona geografica in cui ci si trova e dalle leggi locali o nazionali. Infatti, in molte parti del mondo, l’ora legale viene osservata durante la stagione estiva per sfruttare al meglio la luce solare e risparmiare energia elettrica. Per quanto ci riguarda, il cambio da ora solare a ora legale solitamente avviene in primavera, mentre il cambio da ora legale a ora solare si verifica in autunno, proprio come accadrà tra il 28 e il 29 ottobre. Ma da tempo in Europa, così come nel nostro Paese, si discute dell’abolizione del cambio dell’ora solare. In molti, infatti, sostengono i benefici dell’adozione dell’ora legale durante tutto l’anno.
Lo ha ricordato anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), promotrice con Consumerismo No Profit di una petizione online. Stando alle stime fornite da Sima, adottando l’ora legale per 365 giorni si consumerebbe meno energia, per un risparmio in Italia di almeno 204 milioni di euro all’anno. Ma anche l’ambiente e la salute pubblica ne beneficerebbero, visto il consistente taglio alle emissioni nocive pari a 200mila tonnellate di CO2 in meno e lo stop ai disturbi di alterazione dei ritmi sonno-veglia che in molti accusano nel cambio dall’ora solare a ora legale e viceversa.
Abolizione ora solare, quell’indicazione in Ue rimasta “ignorata”
La discussione sull’abolizione dell’ora solare è stata alimentata dalla volontà di ridurre i costi energetici. Una prospettiva condivisibile, quanto necessaria considerando la situazione globale. Anche l’Europa, come gli Stati Uniti, in passato ha cercato di eliminare il cambio dell’ora, ma varie crisi, tra cui la pandemia da Covid-19 e l’invasione russa dell’Ucraina, hanno ostacolato il processo. In questo senso va ricordato che non più tardi di qualche anno fa, per la precisione nel 2019, il Parlamento europeo aveva votato a favore dell’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale, ma non aveva ottenuto l’approvazione necessaria dal Consiglio europeo.
Quest’ultimo ha invece assegnato la questione alla Commissione europea per un’analisi dell’impatto di un eventuale cambiamento. Nonostante gli sforzi, il progresso è stato lento per varie ragioni. Recentemente, come accennavamo in precedenza, pure il Senato degli Stati Uniti aveva dato l’ok ad una legge per spostare gli orologi avanti di un’ora in modo definitivo, ma la proposta non è poi stata accolta dalla Camera.