Tutta colpa (o merito?) di Benjamin Franklin se questa notte toccherà cambiare ora, spostare indietro di un’ora le lancette dell’orologio per tornare all’ora solare. Un’ora di più di sonno e meno luce. Nella notte di sabato a domenica alle 3:00 saranno nuovamente le due del mattino. I sette mesi di ora legale hanno fatto risparmiare all’Italia complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio di 150 mila famiglie e un risparmio di 205 mila tonnellate di emissioni di CO2 immesse in atmosfera.



Da domenica 25 ottobre farà buio prima e bisognerà aspettare fino al 28 marzo 2021 per tornare all’ora legale. Quella appunto lanciata 236 anni fa dal matematico e uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, il quale pubblicò sul Journal de Paris la proposta di allungare le giornate per sfruttare le ore di luce del giorno al fine di risparmiare cera e candele. Il popolo francese tardò fino al 1916 per seguire l’invito di Franklin, spinto all’epoca da motivi bellici di risparmio di carbone. Dai nostri cugini francesi l’ora venne poi dismessa nel 1946 e fu solo lo shock petrolifero del 1975 a farla tornare in auge, così come in Germania e Gran Bretagna. Diversamente dall’Italia che aveva adottato l’ora legale già nel 1966. Per l’armonizzazione tra i Paesi europei bisogna spettare il 1998.



Nonostante i benefici in termini di scambi, trasporti e comunicazioni, c’è una forte resistenza soprattutto da parte di Finlandia, Germania, Spagna che guidano un attivismo lobbistico a Bruxelles per cancellare il passaggio all’orario estivo considerato nocivo per la salute e solo marginalmente economicamente utile.

Nel 2011 la Russia lo ha abbandonato. Negli Stati Uniti è stato deciso di ristabilire l’ora solare una settimana più tardi per consentire una maggiore sicurezza durante le celebrazioni di Halloween per la consueta questua di caramelle dei ragazzini. In Europa, la questione ora legale sì o no si arroventa, tant’è che a febbraio 2018 il Parlamento europeo ha lanciato un sondaggio online. Il verdetto è stato inappellabile: sui 4,6 milioni di internauti che hanno partecipato, l’80% si esprime contro il cambio di orario: vogliono mantenere l’ora legale tutto l’anno!



Nella direttiva presentata lo stesso anno si propone l’abolizione del cambio, lasciando agli Stati membri di scegliere se aderire all’ora legale o mantenere quella solare. Il Parlamento ha votato per mettere un termine al cambiamento orario entro marzo 2021. Ma la proposta deve essere approvata anche dal Consiglio europeo che raggruppa i 27 rappresentanti degli Stati comunitari. Fino a dicembre scorso sotto la presidenza di turno finlandese non si è raggiunto alcun accordo e ora sotto la presidenza tedesca, pandemia a parte, c’è da scommettere che l’argomento non sia in cima all’agenda.

Quindi l’ultimo fine settimana del prossimo marzo preparatevi a portare avanti le lancette dell’orologio in attesa che si sincronizzino le posizioni in seno all’Unione. Ma è assai improbabile che il 28 marzo 2021 sia l’ultimo cambio di ora legale.