Ora solare o legale? Da stanotte entra in vigore la prima, ma a livello politico è sempre acceso il dibattito su quale sia la migliore opzione per la vita delle collettività. A questo proposito Antonio Disi, ricercatore Enea ed esperto di risparmio energetico, ha spiegato a Vatican News che la logica della scelta dei diversi Paesi è impiegare al meglio la luce naturale quando è il momento giusto. Detto che entro il prossimo aprile i Paesi membri dell’Unione Europea dovranno pronunciarsi sulla questione di mantenere il passaggio dall’ora legale all’ora solare oppure avere una delle due opzioni permanenti per tutto l’anno, Disi ha spiegato: “Dietro la volontà di alcuni Paesi di adottare un orario stabile ci sono motivi di ordine logistico, ma anche motivi legati alle strutture delle loro economie“. I vantaggi non sono dunque soltanto di ordine energetico e ambientale: “Con un’ora in più di luce è possibile fare molte attività, ottenendo oltretutto un risparmio per il mancato utilizzo di energia elettrica o termica“. Secondo il ricercatore Enea, ad ogni modo, il rischio da scongiurare è quello di un’Europa formato spezzatino per quanto riguarda i diversi orari: “Immaginiamo cosa potrebbe succedere dal punto di vista commerciale e della mobilità pubblica: serve una posizione unitaria per evitare danni sull’utente finale“. (agg. di Dario D’Angelo)



ORA SOLARE: IL CAMBIO DA ORA LEGALE COME “UN MINI JET-LAG”

Nella speranza che non siate tra coloro che stanotte (ma anche domattina va bene!) dimenticheranno di spostare le lancette un’ora indietro per salutare l’arrivo dell’ora solare a scapito dell’ora legale, cerchiamo di capire quali saranno gli effetti che più ci preoccupano ogni anno rispetto a questo passaggio: quelli che interessano il ritmo sonno/veglia. Il portale dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha consultato al riguardo il professor Luigi Ferini Strambi, neurologo e primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro. Lo specialista ha chiarito: “Il cambio dell’ora può essere definito come un mini jet-lag: per il nostro orologio biologico, che scandisce il ritmo sonno-veglia, è più problematico l’arrivo dell’ora legale piuttosto che il ritorno all’ora solare“. A fare capolino potrebbero essere sintomi come stress e irritabilità, ma anche stanchezza e alterazione della concentrazione. L’esperto ha sottolineato come l’ideale sarebbe “cominciare già qualche giorno prima a riconsiderare le nostre abitudini, posticipando di dieci-quindici minuti l’orario in cui consumiamo i pasti e l’orario in cui ci corichiamo, senza dimenticarci di vivere all’aria aperta ed essere esposti alla luce solare il più possibile, in vista della riduzione delle ore di luminosità a cui andiamo incontro“. Un consiglio, quest’ultimo, un po’ meno valido in epoca di pandemia…(agg. di Dario D’Angelo)



ORA SOLARE, LEGALE: IL PROF CORTELLI: GLI EFFETTI SUL SONNO

Diversi gli effetti sul sonno dettati dal cambio ora, il famoso passaggio dall’ora legale all’ora solare, (ma anche il percorso inverso), che sono, spiega l’esperto Cortelli, «i principali, perché, tornando al nostro esempio degli Stati Uniti, se arrivi negli Stati Uniti ti viene sonno molto prima, hai sonno quando dovresti andare a mangiare, allora cerchi di resistere ma poi ti svegli presto, nel complesso dormi peggio perché non riesci ad avere un sonno riposante». «Però passa», aggiunge. Un effetto di stress transitorio, dunque, che incide maggiormente sul cervello dell’anziano: «Più sei anziano più il sistema è rigido e fai fatica ad adattarti, se hai un sistema più elastico tendi a mantenere un cervello più giovane. Allenarsi, adattarsi a condizioni differenti è una buona cosa per il nostro sistema nervoso vegetativo, avere sempre la stessa monotona situazione irrigidisce il sistema e quando ti devi adattare a una fonte di stress esogeno reagisci con un maggiore sfasamento». L’effetto del cambio ora, con il passaggio dall’ora legale all’ora solare, ma anche viceversa, sembrerebbe quindi poter essere, secondo il Prof. Cortelli, addirittura positivo: «È un po’ come l’attività fisica – spiega –, l’allenamento, l’oscillazione fra un minimo e un massimo, favorisce l’adattamento cardiovascolare». E conclude: «Noi abbiamo inventato l’ora legale per motivi economici e di risparmio energetico, penso che una variazione di un’ora tutto sommato non sia nella stragrande maggioranza degli individui sani un problema». (Aggiornamento di Emanuela Giacca)



ORA SOLARE, LEGALE: QUANDO IL CAMBIO ORA? NEUROLOGO “EFFETTI POSITIVI SUL CERVELLO”

Si parla spesso degli effetti negativi del cambio ora, dall’ora solare a quella legale e viceversa, sulla salute: problemi del sonno e della concentrazione, problemi cardiologici e disturbi dell’umore. Ne abbiamo parlato con Pietro Cortelli, Professore ordinario di Neurologia al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna: «Quando avviene il cambio ora – dice Cortelli – succede ciò che succede quando, ad esempio, si fa un viaggio dall’Italia agli Stati Uniti. L’unico problema indotto dal cambio dell’ora è che il sistema nervoso vegetativo si deve adattare, e per adattarsi impiega 5-6 giorni, lo stesso tempo del jet lag. In quel caso nessuno si chiede se fa male alla salute». Ma cosa accade, in concreto, nel nostro cervello, quando si passa dall’orsa solare a quella legale, o viceversa? «L’orologio del cervello, che è localizzato nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, è regolato attraverso l’alternarsi di luce e buio – spiega Cortelli –, ci sono delle vie che dalla retina arrivano al nucleo e lo regolano, lo adattano. Se cambia l’orario e di conseguenza cambia il ritmo luce-buio, cambia anche il nucleo e c’è un periodo di sfasamento. Lo sfasamento fra quello che è il ritmo endogeno e il ritmo luce-buio, che invece è esogeno, necessita di un aggiustamento, di un tempo di recupero che si aggira appunto intorno ai 5-6 giorni». Lo sfasamento origina uno stress: «Ma questo stress – chiarisce il Professore – è uno stress simile a tanti altri stress che gestisce il nostro sistema nervoso, non ha una reale influenza sulla salute perché l’adattamento richiede tempi brevi. Se una persona poi psicologicamente odia i cambiamenti di orario, è chiaro che li subirà in maniera più negativa». (Aggiornamento di Emanuela Giacca)

ORA SOLARE, LEGALE: CAMBIO ORA QUANDO? STUDI PSICHIATRICI: DEPRESSIONE E INAPPETENZA

E’ tutto pronto per il fatidico passaggio dall’ora solare a quella legale. Questa notte avverrà il cambio ora, e domani potremo così godere di un po’ di sonno in più, che andremo poi a perdere la prossima primavera. Si è molto parlato negli ultimi anni degli effetti del cambio ora, e del passaggio dall’ora solare a quella legale, o viceversa, e a riguardo sono stati effettuati studi anche a livello psichiatrico. Famoso in particolare quello di Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, che sottolinea la necessità per l’uomo di avere un ritmo costante, legato appunto alle ore: “Le attività ormonali e cerebrali – le sue parole pubblicate da Italiasalute.it – che regolano il sonno e le malattie dell’umore hanno una ritmicità sia giornaliera che mensile e annuale. Molte teorie derivate da evidenze scientifiche suggeriscono che la depressione sia proprio la malattia dei ritmi biologici: una loro alterazione precipiterebbe i meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di mal di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi più prettamente fisici e anche più intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani: insonnia, inappetenza, un’oscillazione della gravità della sintomatologia nel corso della giornata”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ORA SOLARE, LEGALE: CAMBIO ORA QUANDO? I PRO E I CONTRO

Nella notte tra oggi e domani verrà sancito il ritorno dell’ora solare e vi ricordiamo che è necessario spostare le lancette indietro di 60 minuti. L’addio all’ora legale comporta dei cambiamenti più o meno voluti, come ben sappiamo, e alcune statistiche sono particolarmente interessanti. Come riportato dai colleghi di Focus, secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Psichiatriche della Sapienza di Roma, il ripristino dell’ora solare provoca senso di irritabilità, fatica e difficoltà di addormentarsi nel 15% degli adulti. Una cifra degna di nota. Ma il ritorno dell’ora solare provoca dei cambiamenti anche per i teenager, come messo in risalto da uno studio svizzero: potrebbero servire tre settimane ai giovani per abituarsi al cambio d’ora. Anche i bambini non se la passano bene: secondo un’indagine del Codacons, un bimbo su due manifesta disturbi del sonno in seguito ai due cambi di orario. (Aggiornamento di MB)

Ora solare, ecco (forse) il risparmio energetico

Manca ormai poco al ritorno dell’ora solare: scattato il conto alla rovescia per salutare l’ora legale e spostare le lancette. Come già evidenziato si dormirà un’ora in più, ma le giornate saranno certamente più corte. Un “fuso orario” che resterà in vigore fino a fine marzo e che presenta molti pro e molti contro, a seconda dei punti di vista. Un dettaglio che mette tutti d’accordo è certamente l’importante risparmio energetico: il risparmio energetico annuo quantificato dal gruppo Terna per effetto dell’ora legale è di 543.800.00 kWh. Cifra importante, basti pensare che equivale al fabbisogno energetico della pubblica illuminazione in Sicilia. Attenzione però al recente studio portato avanti da un gruppo di esperti dell’Università della California, contrari all’ora legale: secondo la loro ricerca, l’aumento dei consumi di energia è stimato dell’1% e sarebbe legato al conseguente maggiore uso di condizionatori d’aria. (Aggiornamento di MB)

Ora solare e legale, a quando il cambio?

Ora solare e ora legale, una distinzione che spesso confonde: la notte fra il 24 e il 25 ottobre dovremo spostare le lancette (l’espressione è ormai per i più metaforica, visto che nella maggior parte dei casi saranno i nostri dispositivi a farlo per noi) indietro di un’ora. Dalle 3 alle 2. Torneranno al loro posto nella notte fra il 27 e il 28 marzo dell’anno prossimo. Intanto, nella notte fra sabato 24 e domenica 25 ottobre, dormiremo un’ora in più, d’altro canto però avremo un’ora di luce in meno durante la giornata. Giornate che si accorciano, il buio che scende prima, torna l’ora solare e potrebbe essere una delle ultime volte. Perché era stata fatta una consultazione sul sito della Commissione europea, nell’estate del 2018 (promossa dai Paesi est- e nordeuropei, Finlandia e Polonia in testa) su cui si è però creata un’impasse, tranne che per la Francia, dove la popolazione si è espressa definitivamente a favore dell’abolizione dell’ora solare nel 2019. La risposta alla consultazione dell’Ue non è arrivata invece dall’Italia, anche se nemmeno in Francia la risposta popolare ha, per ora, valore vincolante: sarà Bruxelles a prendere una decisione dopo aver raccolto le volontà interne degli Stati. Una decisione per la quale è stata fissata una scadenza: il marzo 2021. È per questo motivo che l’autunno-inverno 2020 potrebbe essere l’ultimo dell’ora solare. Una prospettiva che renderebbe felici molti.

La storia dell’ora legale e dell’ora solare

Ma perché esiste l’ora legale? Il motivo è uno solo e ci sta sicuramente a cuore: risparmiare energia. Sfruttare la luce naturale così da ridurre il dispendio di energia elettrica per l’illuminazione nelle ore serali. L’ora legale fu introdotta in Italia per la prima volta nel primo dopoguerra, con un decreto legislativo nel 1916. La sua storia, tuttavia, affonda le radici molto lontane. Si parla spesso, a tal proposito, del padre fondatore americano Benjamin Franklin, che in realtà non propose di spostare le lancette degli orologi ma di ricorrere a metodi molto più forti per risparmiare (era il diciottesimo secolo) sulla spesa per le candele: tassare le tende e le persiane, prevedere sveglie rumorosissime con cannoni per indurre la popolazione a svegliarsi prima e sfruttare le ore di luce naturale. Sarà William Willett, nel Regno Unito, a riprendere l’idea già formulata dall’entomologo George Vernon Hudson di spostare le lancette degli orologi, e il momento sarà favorevole, perché la necessità di risparmiare nel primo dopoguerra diventa più che impellente.

Ora legale, il risparmio energetico nelle stime di Terna

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha calcolato per il 2019 un risparmio di circa 100 milioni di euro grazie all’ora legale, oltre che un abbattimento delle emissioni di CO2 per 250mila tonnellate. In sette mesi di ora legale il risparmio nel 2019 è stato di 505 milioni di kWh in elettricità, corrispondenti all’incirca al consumo medio annuo di 190mila famiglie. Guardando a un periodo più ampio, dal 2004 al 2019 il risparmio in termini di dispendio energetico è stato di 1,6 miliardi di euro e di 9,6 miliardi di kWh di elettricità.