Orazio Schillaci, nuovo ministro della Salute a seguito della formazione del governo Meloni, non è un volto sconosciuto neppure a chi, prima di lui, ha occupato la poltrona riservata al responsabile di quello stesso dicastero capitolino. Stiamo naturalmente parlando di Roberto Speranza, il ministro che ha “gestito” con i governi Conte bis e Draghi l’emergenza sanitaria in Italia connessa alla pandemia di Coronavirus, divampata a inizio 2020 e non ancora risolta del tutto, come dimostrano le ripetute ondate di contagi, favorite dalla capacità del virus di mutare senza soluzione di continuità per preservare la propria sopravvivenza.



La trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano e andata in onda nella serata di martedì 25 ottobre 2022, ha voluto approfondire la questione relativa al legame di conoscenza esistente tra il ministro Orazio Schillaci e il suo predecessore, soprattutto dopo le dichiarazioni rese da Giorgia Meloni alla Camera in occasione del voto di fiducia: un intervento di 70 minuti nel quale il presidente del Consiglio ha criticato le modalità di gestione della pandemia nel nostro Paese, ribadendo che quel modello non sarà più replicato alle nostre latitudini.



ORAZIO SCHILLACI, NUOVO MINISTRO DELLA SALUTE “CARO” A SPERANZA: LO SCELSE COME CONSULENTE

“Fuori dal Coro” ha innanzitutto ripescato una dichiarazione dell’aprile 2021, per mezzo della quale Orazio Schillaci sottolineò come il Green Pass fosse “indispensabile”: un’affermazione che pare stridere con quanto asserito dal premier Meloni, poiché, se la volontà è quella di cambiare linea e dissociarsi da quanto fatto dagli esecutivi passati, la “benedizione” del certificato verde digitale non sembra andare in quella direzione.

Ma non solo: Orazio Schillaci è stato nominato da Roberto Speranza consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, lo stesso istituto che ha seguito e accompagnato tutte le fasi della pandemia e da cui Schillaci non si è mai dissociato. Mario Giordano si è quindi domandato in diretta: “È mai possibile che il nuovo ministro sia sulla stessa linea di Speranza, quella pro Green Pass?”.