“Mi indichi una sola volta in cui i medici siano rimasti soddisfatti. In base a ciò che rivendicano oggi, comprendo che siamo sulla strada giusta. Chiedono più fondi e li abbiamo aumentati, stipendi più alti e i rinnovi contrattuali prevedono consistenti aumenti in busta paga”: così il ministro della Salute Orazio Schillaci sullo sciopero proclamato dai medici ai microfoni del Corriere della Sera.
Il titolare della Sanità si è soffermato sul taglio delle pensioni e ha sottolineato che il governo si è impegnato a correggerlo: “Nel maxiemedamento che sta per essere presentato in Senato la norma viene grandemente mitigata”. No allo stralcio per motivi tecnici, ha aggiunto Schillaci: “Abbiamo concordato col ministro Giorgetti che siano salvaguardati medici e infermieri dipendenti che vanno in pensione col trattamento di vecchiaia e quelli che hanno maturato requisiti per l’assegno di anzianità entro l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024”.
Il punto del ministro Schillaci
Nel corso del dialogo con il quotidiano, Schillaci ha rimarcato di aver chiesto che una parte dei fondi per il rinnovo dei contratti collettivi del personale sanitario sia corrisposto in anticipo a titolo di incremento dell’indennità di specificità. Ma il personale chiede di più: “Più di così?. Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3. Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica. Questa è la prima volta, dopo oltre un decennio, che si incrementano le risorse, tra l’altro proprio per aumentare gli stipendi. Piuttosto siano rapidi nella trattativa per il rinnovo del contratto. Dipende da loro. Non li vedo uniti. In queste settimane li ho ricevuti, sempre divisi. Infatti l’Intersindacale non ha scioperato”. Schillaci ha poi rivelato di essere al lavoro con il Mef per eliminare il vincolo al tetto di spesa per le assunzioni di personale, stroncando chi afferma che il governo Meloni non abbia a cuore la sanità pubblica: “Affermare che intendiamo depotenziarla è ideologia pura. Mi trovi una sola norma a dimostrazione di questo assunto. Piuttosto focalizziamo il problema non sui fondi ma su come vengono spesi, sugli sprechi. Sono troppe le Regioni che impongono ai cittadini un prezzo ingiusto di disorganizzazione e disservizi”.