Viktor Orban sta portando avanti una battaglia contro le aziende tedesche e non solo in Ungheria: “Una ampia parte dell’industria deve essere conservato nelle mani del nostro Paese”, ha affermato come riportato da Der Spiegel il presidente nei giorni scorsi. In passato gli affari degli stranieri erano stati ottimi, ma adesso l’intenzione è quella di interrompere il trend. Affinché ciò avvenga, il Governo starebbe emanando delle leggi ad hoc.



Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, ad esempio, il ministro Janos Lazar sta pensando a una “legge sull’architettura”, secondo cui le autorità statali potranno dettare volumi di produzione e prezzi ai produttori di cemento stranieri quasi a volontà. La maggior parte dei materiali dovrebbe essere fornita a una nuova rete di commercianti di costruttori nazionali che dominerebbe il mercato. Se i proprietari stranieri volessero cedere le loro società, lo Stato avrebbe diritto di prelazione. Anche in altri settori, dalle telecomunicazioni al commercio al dettaglio, sta accadendo qualcosa di simile.



Orban contro aziende tedesche in Ungheria: l’Ue è impotente

“Questi regolamenti sono una totale violazione di tutte le regole del mercato unico europeo”, ha affermato un manager di Heidelberg in merito alle operazioni portate avanti da Viktor Orban contro le aziende tedesche e non solo in Ungheria. “È ovvio che il Governo stia facendo delle pressioni sui produttori stranieri affinché vendano”. Nel frattempo, una dozzina di aziende che si sentono vessate dalle autorità locali si sono riunite nel Comitato per le relazioni economiche dell’Europa orientale.

L’Ue, tuttavia, sembra impotente di fronte a questi meccanismi. Anche cercando di ostacolare una legge, infatti, il presidente sarebbe pronto a crearne un’altra. L’unico modo che ha per fermarlo è quello di interrompere il flusso di fondi europei che arrivano nelle casse ungheresi. È quello che tuttavia sta accadendo ormai da diverso tempo. Attualmente sono stati trattenuti 5,8 miliardi di euro.