Orban contro l’Europa e l’Unione Europea

Recentemente Balazs Orban, ovvero il consigliere politico del primo ministro ungherese Viktor Orban, con il quel non condivide una parentela, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’Europa in un’intervista per il Times. Secondo il consigliere, le istituzioni che governano l’Unione Europea, sono piene di “jihadisti politici“, intenti ad imporre agende progressiste e ideologiche, per minare il retaggio culturale dell’Ungheria.



“C’è una guerra culturale in Europa”, ha spiegato Balazs Orban, e “l’equilibrio interno dell’UE, soprattutto nelle istituzioni politicizzate, è scomparso”. Non si tratterebbe, a suo avviso, più di una questione identitaria o di unità nazionale, ideali regnanti in Europa, ma “è diventato più importante preservare e far prosperare la loro ideologia politica“, che l’Ungheria non sarebbe disposta ad accettare per nessuna ragione. “Chi pensa che noi ungheresi abbiamo solo un problema di soldi con Bruxelles”, riferendosi alla possibilità che l’UE non rinnovi nuovamente i fondi destinati all’Ungheria, riducendo di circa l’8% il pil del paese, “ha evidentemente frainteso”. Alla base delle critiche, ovviamente, ci sarebbero alcune questioni politiche “scottanti” per questo periodo storico, come i diritti della comunità LGBTQ+, i migranti e le sanzioni contro la Russia, da sempre rigettate con grande vigore del governo di Orban.



Balazs Orban: “I jihadisti politici vogliono metterci a tacere”

Insomma, secondo Balazs Orban, consigliere del Primo Ministro ungherese, in Europa manca quell’equilibrio che la caratterizzava in passato, lasciato indietro a favore di “un’agenda politica”. “L’Unione Europea”, continua, “è piena di jihadisti politici che vogliono mettere a tacere l’Ungheria“, imponendo agende politiche contro gli ideali e la cultura locale per poter accedere ai fondi destinati dall’UE. Orban si riferisce soprattutto alle questioni legate all’immigrazione e ai diritti, “temi su cui si deciderà il futuro”.



Secondo Balazs Orban, insomma, in Europa ormai regna una “cancel culture” da parte dell’UE, sulla quale “se si discute si è fuori dal gioco, si è autocrati, populisti o qualcosa di cattivo”. A suo avviso tra gli eurodeputati c’è da tempo il velato obbiettivo “di cacciare l’Ungheria dall’UE (..) vedere il governo di Orban in fuga“, ma l’Ungheria non è disposta a piegarsi o inginocchiarsi, avverte senza mezzi termini il consigliere del Primo Ministro. Ma avverte anche che, a differenza della Gran Bretagna, “gli ungheresi sono al centro dell’Europa, al centro del continente, circondati da Stati membri dell’UE. E quindi il nostro destino è diverso. Non abbiamo la possibilità di andarcene”.