Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria, in questi giorni è impegnato, con i suoi colleghi della Nato, nell’importante vertice di Vilnius. Da tempo era noto che il punto focale del vertice sarebbe stata la situazione tra Russia ed Ucraina, che da più di un anno e mezzo sono impegnate in una violenza e distruttiva guerra, ed il ruolo che dovrebbe avere l’Alleanza nei prossimi passaggi del conflitto. Proprio dalla cornice di Vilnius, Orban ha deciso di registrare un video, pubblicato poi sui suoi profili social, in cui ha voluta ribadire, ancora una volta, la posizione dell’Ungheria e del suo governo in merito al conflitto, sottolineando che “invece di portare armi, dovremmo portare la pace“.
Orban: “La Nato torni ad essere un’organizzazione difensiva”
Insomma, la posizione di Orban e dell’Ungheria sul conflitto in Ucraina, ora più che mai, è piuttosto chiara, un’azione difensiva, invece dell’invio illimitato di armi. “Siamo a Vilnius per i due giorni di summit della Nato“, ha spiegato in apertura del suo video diffuso sui social, “l’argomento più importante è la guerra tra Russia e Ucraina”, ragione per illustrare “la posizione dell’Ungheria, che non è cambiata: invece di portare armi all’Ucraina, dovremmo portare la pace”.
Secondo Orban, infatti, “è necessario un cessate il fuoco e dovremmo iniziare al più presto i negoziati di pace. La posizione ungherese è chiara”, ribadisce, spiegando che è mossa dal fatto che “la guerra è scoppiata in un paese vicino a noi e ci sono migliaia di ungheresi in pericolo“, riferendosi a coloro che “vivono in Transcarpazia”, nel sud del paese. “L’Ungheria insista perché la Nato non cambi la propria posizione precedente”, sottolinea ancora Orban, spiegando che “è un’alleanza regionale difensiva creata per proteggere gli Stati membri e non per compiere operazioni militari sul territorio di altri”. Il punto di vista ungherese, conclude, “coincide con quello della Nato, visto che non invia truppe, non invia armi, non addestra unità militari, ma cerca di rafforzare la capacità difensiva dei propri membri. È giusto e necessario e ha il sostegno dell’Ungheria”