Viktor Orban in Cina per incontrare Xi Jinping e valutare le condizioni per avviare un negoziato di pace tra Russia e Ucraina, che coinvolga più mediatori internazionali. Il premier ungherese, commentando la visita diplomatica ha infatti affermato che: “La Cina è una potenza chiave per poter avviare una risoluzione del conflitto“. Il presidente cinese ha accolto positivamente l’appello dichiarando alla tv di stato che è necessario porre le basi per un dialogo di pace, aggiungendo: “Solo quando le grandi potenze mostreranno energia positiva, invece che negativa, questo conflitto vedrà apparire il barlume di speranza per un cessate il fuoco, il più rapidamente possibile“.



Questa decisione, arrivata quasi a sorpresa, proprio dopo la nomina di turno a presidente dell’Unione Europea, è stata giustificata come una “cortesia” da restituire dopo che Xi si era recato a Budapest per un vertice, in occasione del quale erano stati firmati alcuni accordi di cooperazione e sviluppo. Ma il vice cancelliere tedesco Robert Habeck  ha già voluto precisare, quasi in tono polemico che Orban è a Pechino in qualità di leader nazionale, aggiungendo che: “Non può parlare a nome dell’Ue“, perchè non ha un mandato approvato dagli altri paesi membri per negoziare un accordo sul conflitto in Ucraina.



Orban e Xi, appello per dialogo di pace in Ucraina. Anche Bulgaria e Slovacchia sostengono la posizione ungherese

Altri due paesi si sono aggiunti all’appello dell’Ungheria e della Cina sulla necessità di dover avviare un dialogo per i negoziati di pace in Ucraina. Prima la Slovacchia, che aveva cambiato drasticamente posizione in merito a fornire più armi a Kiev, con le dichiarazioni di Robert Fico che aveva ampiamente sostenuto Orban per un piano di pace, e che proprio recentemente, nella prima apparizione pubblica dopo l’attentato subito, ha commentato il tour diplomatico del premier ungherese a Mosca dicendo: “Se stessi bene sarei a Mosca con Orban“.



Ora anche la Bulgaria, con le affermazioni del primo ministro Dimitar Glavchev, che ha annunciato l’intenzione di proporre il paese come mediatore nei colloqui per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, in occasione del prossimo vertice Nato. “Credo sinceramente che dovremmo sostenere i negoziati di pace, con la Bulgaria che funge da mediatore. Cosa c’è di meglio? E questo è ciò che proporrò, Non c’è problema“, ha aggiunto anche, con scetticismo, che l’accordo dovrà passare dall’approvazione dei paesi membri sul ruolo di mediatori. Tuttavia, ha sottolineato che la posizione della Bulgaria sul fornire più aiuti economici, armi o truppe a Kiev resta contraria.