LA GUERRA IN UCRAINA SPAVENTA L’EUROPA: L’ALLARME DI ORBAN SULL’INVIO DI SOLDATI A KIEV
A breve l’Europa potrebbe finire nel baratro con l’invio di truppe occidentali verso l’Ucraina: così suona l’allarme il Premier dell’Ungheria Viktor Orban pochi giorni dopo le discussioni e i tavoli tenuti all’ultimo Consiglio Europeo prima delle Elezioni di giugno. Quanto “auspicato” dal Presidente francese Macron mesi fa sulla necessità di inviare soldati e aiuti concreti all’Ucraina è finora sempre stato respinto con fermezza dai Governi di Italia, Germania, Spagna e da larga parte dell’Europa, ma lo “stallo” continuo della guerra contro la Russia e la recentissima “iniezione” di aiuti e fondi in arrivo dagli Usa all’esercito ucraino ha riacceso il dibattito.
Come spiega in un lungo post su Facebook il leader ungherese, «siamo a un passo dall’invio di truppe da parte dell’Occidente in Ucraina!». Secondo Orban si tratta di un pericoloso «vortice di guerra che può trascinare l’Europa nel baratro. Bruxelles gioca col fuoco». Il Premier della destra ungherese, ex PPE, racconta di un clima presente oggi in Europa di fatto dominato dalla logica della guerra: «Vedo la preparazione alla guerra da parte di tutti», sottolinea ancora Orban annunciando che l’Ungheria da questo punto di vista ne resterà fuori, «Questa non è la nostra guerra. Non la vogliamo e non vogliamo che l’Ungheria torni ad essere il giocattolo delle grandi potenze».
DA ORBAN A MACRON: GLI SCENARI IN UCRAINA E LE “MOSSE” DI NATO E UE
Se infatti la Russia di Putin ha commentato il nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari in arrivo in Ucraina nei prossimi giorni come una «mossa di guerra dell’Occidente verso il Cremlino», da ambienti vicini al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, filtra un nuovo piano da mettere in comando dopo le Presidenziali qualora riuscisse a battere Biden. «Convincere l’Ucraina ad accettare la cessione della Crimea e del Donbass a Putin» e allo stesso tempo convincere il Cremlino a ritirare il resto delle truppe e concludere dopo due anni l’invasione dell’Ucraina.
Il piano di Trump, ammesso che venga ufficializzato, resta un’alternativa alla strategia Biden che invece punta alla vittoria sul campo contro l’esercito russo, senza però l’invio di truppe NATO né tantomeno americane. Dall’Europa invece è Macron a continuare a rintuzzare il suo piano di invio soldati, da cui Orban vuole ben chiamarsi fuori. «Il segretario generale della Nato ha detto che vuole istituire una missione dell’Alleanza in Ucraina. I leader europei sono già coinvolti in una guerra, vedono questa guerra come la loro guerra e la stanno conducendo come tale», aggiunge ancora Orban criticando la diplomazia di molti leader europei.
«All’inizio si trattava solo di inviare elmetti, poi si è trattato di sanzioni, ma non di energia, ovviamente. Dopo ancora si è trattato dell’invio di armi: prima armi da fuoco, poi carri armati, aerei, aiuti finanziari per oltre decine di miliardi di euro, e ora circa 100 miliardi di euro queste armi non migliorano la situazione», che invece continua a peggiorare. L’allarme di Orban insomma è che si sia davvero ad un passo dall’inviare soldati trascinando del tutto l’Occidente in guerra, verso un baratro di difficile lettura: «Le guerre mondiali non sono mai state chiamate guerre mondiali all’inizio noi ungheresi sappiamo com’è la guerra», conclude Orban riferendosi direttamente a Ue, Usa, ONU e NATO per collaborare fin da subito alla pace in Ucraina e non all’intensificare della guerra.