Secondo una recente osservazione svolta dalla SeaDoc Society della facoltà di Veterinaria dell’Università della California le orche presenti in natura, e specialmente al largo delle coste nordoccidentali dell’Oceano Pacifico in Canada e USA, sono sempre più deboli e malate. Da anni ormai, infatti, i cetacei versano in condizioni di salute piuttosto difficili, che le stanno portando sempre più vicine all’estinzione.



Attualmente, numeri alla mano, l’Oceano Pacifico conta circa 75 esemplari di orche complessivi, mentre altri esemplari non quantificati si troverebbero anche negli oceani a sud del pianeta. Dal 1976, per opera del Center for Whale Research, sono stati classificati tutti gli esemplari presenti in Canada e America, catalogandole grazie alle loro macchie, ai segni sul corpo ed anche alle cicatrici, e complessivamente si sono registrati più di 18 mila avvistamenti. Da qualche anno, però, la popolazione di orche appare più debole, si vedono sempre meno cuccioli e circa il 99% degli animali osservati presenta delle strane macchie e lesioni sul corpo, che potrebbero corrispondere con malattie gravi del sistema immunitario.



Studio: “Orche minacciate dall’inquinamento”

Insomma, la popolazione di orche canadese ed americana potrebbe, presto o tardi, sparire quasi completamente. I ricercatori della California, infatti, hanno notato che la maggior parte degli esemplari osservati presenta lo stesso tipo di lesione sul corpo, ovvero macchie e punti neri o grigi, poco uniformi. Secondo il dottor Joseph K. Gaydos, che ha coordinato lo studio, potrebbe trattarsi di segnali tipici dello scorretto funzionamento del sistema immunitario dei cetacei.

Secondo i ricercatori, la ragione di queste particolari lesioni, nonché il funzionamento compromesso del sistema immunitario delle orche, potrebbe essere dovuto all’inquinamento dei mari. Il loro articolo, inoltre, cita come possibili cause il riscaldamento delle acque, il poxvirus e la crescente scarsità di prede disponibili. Per esempio, il salmone reale, alla base della loro dieta estiva, è quasi introvabile in natura, e questo si riflette sulla fertilità dei cetacei, come dimostra il fatto che i cuccioli fatichino a vivere oltre il 3 anno d’età (rispetto ai 60/100 medi). Inoltre, le orche sono al vertice della catena alimentare nelle aree in cui vivono, fatto che le espone a tutti gli inquinanti che vengono assunti anche dai vari pesci di cui si nutrono. Tuttavia, la conclusione finale è che non si possono ancora trarre dati certi, data anche la difficoltà di avvicinare i cetacei per analizzarli accuratamente.