Dopo la mini-gaffe sul divieto del cibo d’asporto (risolto questa mattina, come raccontiamo qui sotto) è ora completa la nuova ordinanza di Regione Campania 26 ottobre sull’emergenza Covid-19: il testo integrale (qui la versione ufficiale) integra le novità emerse nell’ultimo Dpcm 24 ottobre a livello nazionale, eliminando l’iniziale intento di porre un lockdown regionale totale e “virando” invece sulla conferma del coprifuoco tra le 23 e le 6 del mattino in tutta la Campania. Il Governatore Vincenzo De Luca da ormai 4 giorni consecutivi è nel mirino delle contestazioni in piazza a Napoli – assieme al Governo Conte – proprio per misure anti-Covid avanzate già nella ordinanza numero 84 e irrigidite ulteriormente nell’ultimo testo varato oggi dalla Regione a guida Pd. I punti principali della ordinanza Campania prevedono, tra gli altri, l’obbligo di Didattica a Distanza per le scuole primarie e secondarie con solo gli asili che potranno ricevere in presenza i bambini; confermati i divieti di spostamenti tra provincie mentre è raccomandato quanto già stabilito dal Dpcm, ovvero di «non spostarsi dal proprio comune se non strettamente necessario». Il coprifuoco resta in vigore tra le 23 e le 6, mentre viene confermata l’attività di jogging tra le 6 e le 8.30: tali disposizioni rimarranno valide fino al 31 ottobre 2020, ovvero quando l’Unità di Crisi Covid di Regione Campania tornerà ad effettuare nuove valutazioni.
ORDINANZA CAMPANIA, LA “GAFFE” (CORRETTA) SUL CIBO DA ASPORTO
È durata invece almeno 12 ore la polemica sull’ordinanza regionale firmata dal Governatore Vincenzo De Luca in merito al tema del cibo d’asporto: in un primo momento l’ordinanza recitava testuale «A tutti gli esercizi di ristorazione (bar,ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, vinerie e simili) è fatto divieto di vendita con asporto. Sono esclusi dal divieto gli esercizi di ristorazione che ordinariamente svolgono attività di asporto con consegna all’utenza in auto, i quali possono esercitare la propria attività nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti, assicurando un sistema di prenotazione da remoto». Sembrava così vietato il cibo d’asporto, dopo che già locali e ristornati sono obbligati a chiudere dopo le 18 per effetto del Dpcm (a partire dalla giornata di oggi, ndr): stamane invece la correzione annunciata dallo stesso portale della Regione Campania, «nel punto 1.4, primo periodo, del dispositivo dell’Ordinanza indicata in epigrafe – pubblicata sul BURC n.212 del 26 ottobre 2020 – prima delle parole “è fatto divieto”, risultano omesse le parole “ dalle ore 22,30». La consegna a domicilio, dunque, è ammessa dall’ordinanza di Regione Campania con possibilità di disporre la partenza dell’ultima consegna fino alle ore 23,00.