Nonostante la Regione Campania da oggi venga “ridefinita” zona gialla secondo le ultime direttive del Dpcm 3 novembre – e secondo l’ordinanza specifica del Ministero della Salute – il Governatore Vincenzo De Luca con una ulteriore ordinanza regionale conferma/amplifica diverse restrizioni sulla lotta al contagio da Covid-19. Su tutte, la nuova ordinanza firmata il 5 novembre 2020 – attiva da oggi fino al prossimo 14 novembre – obbliga la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dall’Infanzia fino alle Superiori, in contrapposizione con la decisione del Governo di porre per la Campania la zona “gialla” (rischio moderato), con il Dpcm che parla espressamente di «Dad al 100% per le sole superiori». Il Presidente De Luca ha fin da subito contestato la decisione dell’esecutivo e dunque ieri con la nuova ordinanza impone invece la Didattica a Distanza obbligatoria per tutta la filiera scolastica, ribadendo quanto già espresso nelle scorse settimane.
IL TESTO DELL’ORDINANZA CAMPANIA 5 NOVEMBRE
Non solo, nel testo ufficiale dell’ordinanza si trovano anche ulteriori conferme del precedente provvedimento regionale col quale si bloccavano la mobilità tra province della Regione. In quanto zona gialla la Campania non avrebbe le restrizioni agli spostamenti imposti invece alle zone arancione e rossa, eppure il Governatore De Luca ritiene che per meglio combattere la diffusione del coronavirus sul territorio sia necessario mantenere ancora imposto l’obbligo di autocertificazione (e consuete motivazioni) per potersi spostare tra le province della regione. Tra le altre misure scelte dalla Campania, viene ribadito come la fascia oraria in cui è consentito la pratica del jogging all’aria aperta è tra le 6 e le 8.30, anche qui diversamente da quanto previsto dalla suddivisione in aree di rischio del nuovo Dpcm in vigore da oggi. Il coprifuoco viene “abbassato” alle 22 per effetto del decreto nazionale, mentre era fino ad oggi imposto dalle 23 secondo l’ultima ordinanza Campania del 26 ottobre scorso. Nel frattempo ieri, durante la conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità per illustrare le motivazioni scientifiche dietro la suddivisione in tre aree del Paese, è stato chiesto al direttore generale Giovanni Rezza il motivo di una Campania immessa nella zona più “moderata” di rischio: «la Campania ha molti casi, ma l’Rt è più basso di Lombardia e Calabria, perché la trasmissione è aumentata nelle scorse settimane, mentre ora abbiamo un Rt basso e molti casi. Evidentemente le ordinanze locali e regionali hanno avuto un certo effetto sulla trasmissione».
Qui il testo ufficiale e integrale dell’ordinanza Regione Campania 5 novembre