La circolare del ministero dell’Interno sull’uso della mascherina all’aperto anche quando si fa jogging ha inizialmente aperto ad un vero e proprio giallo, salvo poi fornire il chiarimento che toglie ogni dubbio. La mascherina è obbligatoria per “attività motoria”, intesa solo come la “mera passeggiata”, mentre la corsa – anche quella amatoriale – rientra nell’attività sportiva e dunque potrà essere praticata anche in assenza del dispositivo di protezione. Per coloro che amano il jogging, dunque, si tratta di una vera e propria boccata d’aria sebbene, come spiega Gazzetta.it, la divisione tra “motoria” e “sportiva” non ha confini molto definiti. Resta infatti l’incognita della scuola, dove una delle materie della didattica è proprio l’educazione motoria, tra l’altro in sofferenza a causa dei problemi legati all’uso delle palestre. Ad oggi i docenti hanno organizzato le attività rispettando il distanziamento ma senza invitare i ragazzi all’uso della mascherina. Adesso cosa succede? “Forse”, scrive il quotidiano, “sarebbe necessario decodificare tutti gli aspetti di questa divisione fra le due parole”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ORDINANZA VIMINALE SU MASCHERINA ALL’APERTO
Non si sentiva particolarmente l’esigenza di ritornare in periodo “fase 1” con gli allarmi su contagi e semi-lockdown, ma soprattutto non si sentiva affatto la mancanza delle ordinanze con regole specifiche non sempre chiarissime: diventa così un caso, come lo era stato per il termine “congiunti”, l’ordinanza del Viminale siglata ieri sera dal capo di gabinetto Bruno Frattasi su ulteriori chiarimenti in merito al Dpcm del 7 ottobre scorso. In sostanza, l’ordinanza rendeva obbligatoria la mascherina anche i «soggetti che stanno svolgendo attività motoria», mentre nel Decreto ad oggi in vigore si esentavano inizialmente sia le attività sportive che motorie. Nel corso della giornata però l’ordinanza del Ministero dell’Interno ha visto diverse polemiche per la mancata chiarezza su cosa volesse dire “attività motoria” e quali siano le autentiche differenze con quella sportiva: e così è la stessa Ministra Luciana Lamorgese ad intervenire ribadendo che «la disposizione senta dall’obbligo di utilizzo solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione».
ATTIVITÀ MOTORIA E ATTIVITÀ SPORTIVA: LA DIFFERENZA
Per attività motoria si intende una passeggiata nella quale da oggi diviene obbligatoria senza alcuna esenzione l’indossare correttamente la mascherina (a meno che non si stia in un posto isolato, come prevede il Dpcm 7 ottobre e come verrà mantenuto anche nel prossimo decreto del Premier Conte in arrivo da martedì). Se invece si marcia o si corre o anche si va in bicicletta— e dunque si fa «attività sportiva» —, la mascherina non deve essere indossata. E così nel tardo pomeriggio è lo stesso Viminale a precisare definitivamente «per la corsa non c’è obbligo di mascherina». Poco prima era intervenuta sui social anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa che confermava la linea di obbligo solo per chi fa passeggiate e non per i runner che restano esentati dalla mascherina: «La mascherina non è obbligatoria per chi fa attività sportiva, jogging compreso (perché dovrebbe essere escluso?). Correte e saltate all’aperto (lontani dagli altri meglio)». Oggi pomeriggio riunione urgente tra Cts e Ministero della Salute per le prossime norme da inserire nel Dpcm, mentre domani il Ministro Boccia ha convocato la cabina di regia con le Regioni e gli Enti Locali per il punto da fare con i territori per il nuovo Dpcm in arrivo la sera.