“Terremoto” nella setta “Nuovi Cristiani” (originariamente ‘Neu Christen’) in Alto Adige: 5 donne pare appartenenti al gruppo religioso, staccatosi anni fa dalla Chiesa Cattolica romana, sono state arrestate in Val Aurina perché avrebbero – secondo le prime accuse – costretto i propri figli a pregare e a non andare a scuola.
La storia è stata diffusa di media locali altoatesini e oggi anche dal “Corriere della Sera”: la setta in questione è stata fondata nel 1975 e si richiama al fondatore Nikolaus Schneider, autodefinitosi “Schwert Bischof“, che in tedesco significa “vescovo della spada”. Le vittime sono due ragazzini di 14 anni costretti a subire penitenze per comportamenti giudicati “peccaminosi” e “sgradevoli”: spiega il focus del “CorSera”, i ragazzini «Non potevano guardare la tv, ascoltare le musica e nemmeno sbirciare il cellulare degli amici. Se sgarravano le punizioni erano tremende: ore di penitenza, notti passate in ginocchio a pregare e divieto assoluto di uscire. Anche di andare a scuola».
LA DIFESA DELLA “CHIESA AUTONOMA” ALTOATESINA
Dopo l’arresto delle 5 donne per maltrattamenti nei confronti di due minorenni, ha parlato a Rai News una portavoce della autoproclamatasi chiesa autonoma: «Non prescriviamo questo tipo di punizioni per i piccoli. Verificheremo che le arrestate appartengano effettivamente al nostro gruppo». La storia della setta dei “Nuovi Cristiani” è alquanto controversa: fondata in aperta critica e polemica con la Chiesa di Roma, è oggi del tutto autonoma e muove proseliti in mezza Europa. L’84enne fondatore ritiene Papa Francesco l’autentico “Anticristo” e negli ultimi anni ha più volte spiegato che il Covid sia una enorme macchinazione globale per instaurare un governo e una religione “mondiale”. Sul sito della setta compaiono scritte e dichiarazioni come queste, «Se hai problemi coniugali o domande sull’educazione dei figli, siamo sempre pronti per discussioni e consigli utili» oppure «cattolicesimo libero dal modernismo». I due ragazzini, secondo quanto stimato dalle autorità che hanno posto in arresto le 5 donne appartenenti alla Neu Christen, sono ora stati affidati ai servizi sociali perché ritirati da scuola e vissuti in condizioni di segregazione per “combattere la corruzione dei costumi”. Proprio dalla scuola sono partite le segnalazioni per le loro assenze, con l’inchiesta poi portata avanti da Procura e carabinieri: i militati hanno piazzato strumenti per la registrazione ambientale nelle case a Campo Tures e Cadipietra (Bolzano): l’accusa grave ora è maltrattamento di minori.