CHI È ORIANA FALLACI, AUTORE CITATO NELLA TRACCIA B3 DELLA PRIMA PROVA MATURITÀ 2023

Oriana Fallaci è la grande protagonista della traccia B3 nella Prima Prova dell’Esame di Maturità 2023: una scelta importante quella del Ministero che al primo anno di Governo di Centrodestra piazza una delle autrici certamente più apprezzate dal mondo “conservatore” anche se ovviamente Fallaci era molto più di un’autrice “inquadrabile”. Nel testo argomentativo di carattere storico è stato scelto un brano da “Intervista con la storia” pubblicato da Oriana Fallaci con Rizzoli nel 1977.



Nata e morta a Firenze /29 giugno 1929-15 settembre 2006), Oriana Fallaci è stata una delle protagoniste dell’informazione, del giornalismo e del mondo culturale del Novecento: la prima donna italiana come inviata speciale di guerra, donna libera e coerente con le proprie idee, spesso in opposizione alle “mode” del momento e al “politicamente corretto”. Durante gli ultimi anni di vita fece anche molto discutere per le prese di posizioni nettamente contro il fondamentalismo islamico a seguito degli attentati dell’11 settembre 2001 a New York: lei donna atea e laica, appassionata però del modo in cui il compianto Papa Emerito Joseph Ratzinger analizzava la Verità nella storia.



ORIANA FALLACI, LE INTERVISTE E LA STORIA

In “Intervista con la storia” Oriana Fallaci riunisce diverse interviste a vari protagonisti della storia contemporanea tra gli anni Sessanta e Settanta: Indira Gandhi, Henry Kissinger, Giulio Andreotti, Golda Meir, Yassir Arafat, Pietro Nenni, Giovanni Leoni, Giorgio Amendola, Willy Brandt e molti altri. In quelle interviste si sperimenta tutta l’acutezza e la profondità di racconto di Fallaci, nata nel pieno della Resistenza assieme al padre: la giovane Oriana si unì così alle Brigate Giustizia e Libertà, formazioni partigiane del Partito d’Azione, vivendo in prima persona i drammi della guerra.



Dalla profonda amicizia con Pier Paolo Pasolini ai primi servizi al fronte negli Anni Sessanta, Fallaci riuscì ad essere inviata speciale per l’Europeo, Times, New York Times e Corriere della Sera: divenne una delle italiane più famose nel mondo della cultura e dell’informazione, la prima donna tra l’altro. Ha scritto diversi romanzi di successo come Penelope alla guerra; Lettera a un bambino mai nato; Un uomo; Insciallah, La rabbia e l’orgoglio; La forza della ragione. «Apro la mia boccaccia e dico quello che mi pare», ripeteva Oriana Fallaci negli ultimi anni di malattia e fa comprendere come non aveva nessuna intenzione di farsi seguire o ammirare, oppure detestare, ma solo dire quello che pensava.

LA STIMA DI ORIANA FALLACI PER PAPA BENEDETTO XVI

La verità, la ricerca della Verità e al contrario l’opposizione netta al “relativismo”: anche per questo Oriana Fallaci, protagonista della traccia B3 alla Maturità 2023, è stata una grande sostenitrice e ammiratrice dell’opera umana e spirituale di Joseph Ratzinger, divenuto poi Papa Benedetto XVI (intervistato a Castel Gandolfo). «Lei volle sapere tutto di Ratzinger. Eravamo nel 2004 e Ratzinger era ancora cardinale. Volle sapere di Papa Wojtyla, di Feltri, che fra l’altro era un suo vecchio amico, ma con il quale questionava di frequente. E si parlò anche molto della persona di Gesù Cristo. Questo ci tengo a dirlo, perché questa Persona la colpiva. La colpiva sin dalla sua infanzia. E quando incontrava una persona di cui potesse fidarsi, che non fosse per lei un nemico, un “traditore della patria”, che però avesse — secondo lei — una qualche confidenza con questo Gesù, lo inondava delle sue domande e delle sue obiezioni, della sua ira contro la Chiesa che — secondo lei — nascondeva il vero volto di Gesù», così raccontava per “Il Sussidiario.net” Renato Farina in un editoriale del lontano 2015 in memoria di Oriana Fallaci.

Come invece ha raccontato Mons. Fisichella, all’epoca stretto collaboratore di Papa Benedetto XVI e “tramite” tra la giornalista e il Pontefice nei vari incontri organizzati ad hoc, «Lei ammirava moltissimo Benedetto, lo riteneva una delle poche personalità all’altezza sulla scena di un’Europa addormentata, imbambolata, in letargo. Oriana amava Ratzinger che, senza tanti giri di parole, ripeteva all’Europa: svegliati, ritrova le tue radici, riscopri la tua identità. Fu in questo senso che arrivò a dire di non potersi non ritenere culturalmente cristiana». Nel faccia a faccia, racconta Fisichella al “Giornale”, «Credo che Oriana abbia espresso al Papa tutta la sua stima e immagino che Benedetto l’abbia ascoltata con attenzione. So che lei gli regalo il suo libro Lettera a un bambino mai nato e lui le donò il suo testo sull’Europa».