Oriana Milazzo è stata una grande giocatrice di basket. La 33enne ha giocato in Serie A1 con Priolo, nel ruolo di playmaker, ed ha anche indossato i colori della nazionale italiana Under 18 e Under 20. Da venerdì prossimo 28 giugno, si terrà la celebrazione eucaristica con la professione solenne della giovane, che ha deciso di cambiare vita, lasciando alle spalle lo sport e la pallacanestro e prendendo i voti per diventare suora.



Come spiega il quotidiano L’Avvenire attraverso la sua pagine web, Oriana Milazzo ha scelto di ripercorrere la storia di santa Chiara d’Assisi, entrando nelle Sorelle e cambiando nome, divenendo Chiara Luce di Maria dimora della Santissima Trinità. La scelta non è stata casuale in quanto unisce la figura di Santa Chiara, la fondatrice del convinto, a quella di Chiara Luce Badan giovane ragazza ligure beatificata nel 2010.



ORIANA MILAZZO DALLA NAZIONALE DI BASKET AL CONVENTO: L’ARRIVO AD ALCAMO E…

A presiedere la celebrazione, come spiega la diocesi di Trapani, sarà madre Virginia Formoso, l’abbadessa delle clarisse di Alcamo, mentre padre Antonino Catalfamo dal ministro provinciale dei Frati minori, celebrerà la messa e riceverà l’anello e la benedizione solenne. Un evento che tra l’altro sarà visibile anche in diretta via streaming, visto che il canale Youtube dei Frati minori di Sicilia lo trasmetterà a questo link https://www.youtube.com/@ofmsicilia.

Ma scopriamo qualcosa di più su Oriana Milazzo, una giovane ragazza classe 1991 originaria di Canicatti, con una sorella di tre anni più giovane di lei, con cui condivide la passione per il basket (anche lei ha giocato in Serie A1 e con la nazionale). La vita della pallacanestro porta Oriana ad Alcamo dove i genitori la affidano ad una famigliari di terziari francescani e che avvicinano di fatto la stessa giocatrice di pallacanestro alle comunità delle Sorelle povere.



ORIANA MILAZZO DALLA NAZIONALE DI BASKET AL CONVENTO: “C’ERA QUALCOSA CHE MI MANCAVA…”

Fu proprio in quegli anni che Oriana raggiunge il suo apice in carriera, leggasi l’esordio in A1 e la convocazione della nazionale, ma «c’era qualcosa che continuava a mancarmi, sentivo una insoddisfazione in me», spiega la stessa Chiara Luce. Ha quindi iniziato a dedicarsi agli altri, impegnandosi in parrocchia, proseguendo poi gli studi in medicina con l’obiettivo di diventare medico missionario.

Ma c’era ancora qualcosa che non andava «Cominciano gli interrogativi nel cuore per comprendere quale fosse il mio posto nel mondo per il mio bene», racconta lei. L’illuminazione è giunta nel 2011, in occasione della giornata mondiale della gioventù di Madrid, quando si riavvicina al monastero di Alcamo e alle Sorelle, e spiegando «Mi sono sentita come se ritornassi a casa». Ha quindi iniziato tutto il percorso per diventare suora, con i genitori che l’hanno sempre sostenuta e soprattutto l’hanno fatta sentire sempre amata. Ora l’ultimo capitolo, la professione solenne, e quell’ultimo sì che sarà per sempre.